Una autonomia differenziata per le regioni dell’Algeria
L’Algeria è il più grande Paese del continente africano, con una popolazione divisa in diversi gruppi, alcuni dei quali con specifiche identità linguistiche e/o culturali (si pensi ai berberi in Cabilia, ai mozabiti in Ghardaia, ai tuareg nel Sahara del sud). In tutte e tre i casi la visone centalistica del potere ha portato malcontento e rivolte .
Dalla ” Primavera Nera ” ovvero dalla una serie di violente rivolte e manifestazioni politiche di attivisti della Kabyle, che sono state accolte con misure repressive della polizia e sono diventate un potente simbolo del malcontento Kabyle nei confronti del governo nazionale . Fino alle insoferrenze delle popolazioni Tuareg nel Sud dell’Algeria.
Putroppo queste vicende nascono dalla divisione coloniale della Nazione , ma la Rivoluzione algerina era nata sui presupposti di dare libertà e riconoscere le diversità. Anche l’Italia ha compreso che solo ampie autonomie possono essere una maggiore garazia di democrazia, avviando il processo di autonomia differenziata ed ancor prima concedendo l’autonomia speciale a cinque regioni in virtù della loro peculiarità.
Se il governo algerino volesse davvero dare attuazione alla rivoluzione che portò all’indipendendenza della Nazione, dovrebbe riconoscere le peculiarità di alcune regioni . Infatti , la concessione di ampie autonomie politiche è il solo modo per evitare la secessione delle stesse. Continuare nella logica centralistica non porta mai a nessun obbiettivo anzi, il volersi opporre alla richieste di autonomia non fa che aumentare la voglia di indipendenza.
Concedere alla Cabilia o ai Tuareg maggiori indipendenza permetterebbe di mantenere unita la Patria , permeterebbe di far crescere gli investimenti perchè queste regioni autonome attirebbero capitali e sarebbero il ponte verso l’interno del paese.
Ostinarsi alla visione centralista dello Stato , vuole dire far crescere l’indipendentismo e il secessionismo , attuare un sano federalismo sociale, culturale, economico vuole dire salvare l’unità della Nazione, dimostrare la democraticità delle istiruzioni e rafforzarne il prestigio.
Marco Baratto