Editoriali

Riflessioni sul radicalismo nel Nord Africa

Un giornale tedesco analizza il radicalismo e le sue conseguenze nei campi di Tindouf in Algeria

Un’ importante gruppo di informazione tedesco, ha pubblicato un dossier investigativo molto importante sul tema del terrorismo internazionale .

In particolare sulle l infiltrazioni in Germania e la proliferazione dell’integralismo nei campi algerini di Tindouf. Stando al giornale ” Alla fine di maggio, la Corte nazionale di giustizia di Madrid ha inflitto al 38enne una pena detentiva di due anni per “radicalizzazione”, più cinque anni di libertà vigilata. Ismail è apolide e fa parte del popolo nomade sahraui.”

Attorno a Ismail è stata creata una rete online che si occupa anche della lotta del cosiddetto Stato islamico (IS) in Africa. Un’esempio eclatante di questa situazione è la radicalizzazione nei campi profughi di Tinduf in territorio algerino.

Secondo il resoconto giornalistico, i gruppi terroristici come IS e al-Qaeda se la passano facile in questi campi.

Tale problema pone aspetti che meritano riflessione. La prima, il continuo sostegno anche indiretto che numerose collettività locali promuovono viaggi o gemellaggi con questi campi, senza conoscere la realtà. La seconda, è che l’Algeria ha forti responsabilità nel mantenere in condizioni che favoriscono la radicalizzazione intere popolazioni . Il tutto senza investire un euro di quanto percepito dai grandi ricavi che ha dalla vendita di idrocarburi. La terza, la mancanza di una prospettiva che l’Algeria offre alle popolazioni dei campi di Tinduf ma , purtroppo usati per mantenere in vita uno pseudo conflitto che serve, non alle popolazioni dei campi, ma alla politica interna algerina.

Infatti, mantenere uno pseudo conflitto, con un “nemico ” serve a giustificare le enormi spese militari (soprattutto dalla Russia) e a non investire in strutture per la popolazione algerina.

L’ Europa non comprende ancora come le situazioni a Tindouf gettano le basi per una situazione di instabilità ed insicurezza non solo per l’Africa ma anche all’Europa stessa.

Marco Baratto

Marco Baratto

Nato a Milano , Laureato in Legge. Si interessa di storia dei rapporti tra l'Europa e il Mediterraneo.

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