Editoriali

Riflessioni sulla mancata adesione dell’Algeria ai Brics

Nel più totale silenzio, gli osservatori italiani non hanno colto che l’Algeria sia stata di fatto esclusa dalla lista per l’Adesione ai BRICS. Ma, procediamo con ordine e vediamo le motivazioni “:1. Nessuna industrializzazione o visione in tal senso. 2. Nessuna diversificazione economica osservata o progetti statali concreti per rilanciare il tessuto industriale -3. Nessuna esportazione o creazione di posti di lavoro. Anche nessuna emersione sulla scena finanziaria internazionale e nessun sistema bancario degno della missione di crescita economica e un sistema fiscale arcaico.

Con nessuna riforma economica e strategica per rispondere alle sfide del XXI secolo per uno sviluppo sostenibile e diversificato, l’Algeria è stata notata come un paese con un PIL pro capite di $ 3500 considerato troppo basso da India e Brasile. Un PIL indicizzato esclusivamente sulle entrate da idrocarburi, per confronto, l’Argentina ha un PIL pro capite superiore a $ 10.000, che logicamente la pone davanti all’Algeria.  

Ora , la questione è molto delicata; Infatti , bisognebbe , sapere come vengono investiti i proventi dell’esportazione del gas, visto che l’Intera Europa è di fatto legata a doppio filo con l’Algeria, la seconda domanda è se il mantenimento dello pseudo conflitto con il Marocco non serva in realtà per alimentare la paura di un “pericolo esterno” è con esso mantenere unita la Nazione.

La cosa più preoccupante, deriva dal fatto che, spesso i soldi europei vengono destinante alle armi, spesso di fabbricazione russa, con il tragico paradosso che, l’Europa ha sanzionato il gas Russo , per impedire il finanziamento della guerra e di fatto la finanzia in modo indiretto.

L’ultima riflessione riguarda l’Italia . Infatti, il recente accordo bilaterale con il Marocco, deve essere intensificato.

Tutti gli indicatori economici del Regno del Marocco mostrano una Nazione potenzialmente in crescita oltre che stabile politicamente. Come possiamo ancora perseguire, anche l’Italia, una politica mediterranea senza tenere in conto il Marocco.

Nazioni come il Regno Unito, la Serbia, l’Ungheria dimostrano una vitalità in Marocco eccezionale .

Manca purtroppo l’Italia ancora troppo lontana da Rabat, ma che mi auguro il prossimo viaggio del Ministro di affare esteri italiano, Antonio Tajani possa sanare. Non possiamo notare che il Ministro degli Esteri ha avuto in gioventù simpatie monarchiche e speriamo che queste possano essere ulteriormente utili ad avvicinare Roma a Rabat.

Marco Baratto

Marco Baratto

Nato a Milano , Laureato in Legge. Si interessa di storia dei rapporti tra l'Europa e il Mediterraneo.

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