Terremoto in Marocco: Ecco le misure ordinate dal Re Mohammed VI
In seguito al potente terremoto di magnitudo 7,2 della scala Richter che ha colpito il Marocco nella notte tra venerdì e sabato, provocando 2.012 morti e 2.059 feriti, di cui 1.404 gravi, secondo un rapporto provvisorio del Ministero dell’Interno, del sabato alle 22:00, il Re Mohammed VI, accompagnato dal principe Ereditario Moulay El Hassan, ha presieduto, ieri 9 settembre nel Palazzo Reale a Rabat, una sessione di lavoro volta ad esaminare la situazione a seguito di questa devastante scossa sismica.
I responsabili govenativi, civili e militari presenti alla sessione di lavoro hanno presentato al Re Mohammed VI gli ultimi sviluppi nelle prefetture e le province colpite, in particolare in alcune località che erano inaccessibili durante la notte e dove i servizi di emergenza non hanno potuto intervenire solo all’alba.
Dopo aver illustrato al Sovrano i dettagli delle misure adottate e le risorse umane e logistiche di emergenza messe in campo per far fronte a questa tragedia nazionale, il Re ha dato le sue altissime istruzioni affinché si proseguano con sollecitudine le azioni di soccorso portate avanti sul campo e con l’obiettivo di istituire immediatamente una commissione interministeriale incaricata di attuare, quanto prima possibile, un programma di riabilitazione d’emergenza e di aiuto per la ricostruzione delle abitazioni distrutte nelle zone colpite dal disastro.
Il Re ha inoltre dato istruzioni per la cura delle persone in difficoltà, in particolare degli orfani e delle persone vulnerabili, nonché per l’assistenza immediata di tutte le persone che si ritrovano senza casa a causa del terremoto, in particolare per quanto riguarda l’alloggio, l’alimentazione e tutti gli altri beni di prima necessità, chiedendo l’incoraggiamento degli operatori economici in vista di una rapida ripresa delle attività nelle aree interessate.
Inoltre, il Re ha chiesto l’apertura di un conto speciale presso il Tesoro e la Banca Al Maghrib, al fine di ricevere contributi volontari di solidarietà da parte di cittadini e organizzazioni pubbliche e private, nonché la piena mobilitazione della Fondazione Mohammed V per la Solidarietà, in tutte le sue componenti, al fine di fornire supporto e accompagnamento ai cittadini nelle zone colpite.
Il Re ha inoltre ordinato la costituzione di riserve e scorte di beni di prima necessità (medicinali, tende, letti, cibo, ecc.) in ciascuna regione del Regno per far fronte a qualsiasi tipo di catastrofe, prima di decidere un lutto nazionale di 3 giorni con bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici.
Si ricorda a questo proposito che, su istruzione del Re Mohammed VI, Guida Suprema e Capo di Stato Maggiore delle Forze Reali Armate (FAR) hanno dispiegato con urgenza importanti risorse umane e logistiche, aeree e terrestri, nonché moduli di intervento specializzati basati su squadre di ricerca e soccorso e un ospedale medico-chirurgico da campo.
Altre misure di emergenza, oggetto di istruzioni e di costante monitoraggio da parte del Re fin dai primi istanti successivi al sisma, sono state adottate anche con l’intervento delle FAR, delle autorità locali, dei servizi di sicurezza e delle squadre di protezione civile, nonché di squadre i dipartimenti ministeriali interessati.
Queste misure si sono concentrate principalmente sul rafforzamento delle risorse e delle squadre di ricerca e soccorso al fine di accelerare le operazioni di salvataggio ed evacuazione dei feriti, sulla fornitura di acqua potabile alle aree colpite, sulla distribuzione di kit alimentari, tende e coperte a beneficio delle vittime del disastro, nonché nonché la rapida ripresa dei servizi pubblici.
Il Sovrano ha inoltre espresso i più sinceri ringraziamenti del Regno del Marocco ai tanti paesi fratelli e amici che hanno espresso la loro solidarietà al popolo marocchino in questa difficile situazione e molti dei quali hanno espresso la loro disponibilità a fornire aiuto e assistenza in queste particolari circostanze.
Hanno partecipato alla sessione di lavoro il Capo del Governo, il Ministro degli Interni, il Ministro della Sanità e della Protezione Sociale, l’Ispettore Generale delle FAR e Comandante della Zona Sud, il Comandante della Gendarmeria Reale, l’Ispettore del Servizio di Sanità Militare delle FAR, il Direttore Generale della Protezione Civile, il Direttore Generale della Sicurezza Nazionale e il coordinatore e membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Mohammed V per la Solidarietà.