Editoriali

Il Sovrano del Marocco e il Terremoto : alcune riflessioni dopo la visita a Marrakech

Per un occidentale, che vive in una società secolarizzata e priva di senso dei gesti, non vuole dire nulla. Per chi ha qualche anno sulle spalle, questo era un gesto molto comune anche nei nostro Paese. Fortunatamente , il mondo arabo e musulmano , ha conservato il senso dei gesti.

Nel mondo arabo, è significato di rispetto . Di norma sarebbe il più giovane che lo fa al più anziano. Sua Maestà con questo atto, dimostra il rispetto per un giovane, e per il suo popolo. l’informazione del nostro Paese , ha dato prova di non comprendere o non voler comprendere l’istututo monarchico in Marocco (ma siamo sinceri anche nel Regno Unito) .

 Sua Maestà è sempre stato accanto al suo popolo, ma sa bene che una sua visita in un luogo dove si salvano le vite , può essere di intralcio, per l’apparato di sicurezza che si deve approntare. . Un Sovrano non ha bisogno del consenso popolare, rappresenta il popolo ed è il garante della Costituzione. Nel caso specifico è il Governo del Marocco compiere le scelte più opportune secondo alte istruzioni reali , che sono consigli non ordini.

Si è accusato il Sovrano di assenza, ma è bene ricordare che nella riunione di emergenza, erano presenti . Inoltre, chi a criticato il Marocco, per il modo di approcciarsi agli aiuti, dovrebbe leggere la risoluzione delle Nazioni Unite 46/182 che stabilisce che : ” Ogni Stato ha la responsabilità innanzitutto di prendersi cura delle vittime delle calamità naturali disastri e altre emergenze che si verificano sul suo territorio. Quindi, lo Stato interessato ha il ruolo primario nell’avvio, organizzazione, coordinamento e implementazione di assistenza umanitaria nel suo territorio” e prima ancora, nello stesso documento si sottolinea che ” La sovranità, l’integrità territoriale e l’unità nazionale degli Stati devono essere pienamente rispettate in conformità con la Carta delle Nazioni Unite. In questo contesto, umanitario l’assistenza dovrebbe essere fornita con il consenso del paese colpito e, in linea di principio,  sulla base di un ricorso da parte del paese colpito.” 

In sostanza, il Marocco ha seguito perfettamente le linee guida della Carta delle Nazioni Unite , non ha messo alla porta nessuno, semplicemente ha applicato due critieri fondamentali: il primo, valido in tutte le calamità, è quello di non lasciarsi andare ma affrontare, in modo pragmatico il problema ed il secondo, utilizzare le procedure delle Nazioni Unite.

Certo, in un mondo , dove le regole sono sempre meno rispettate, il Marocco dimostra di seguire i criteri intenazionali. E forse , questo atteggiamento può urtare la sensibilità di un occidente che si sente superiore ma che, ormai privo di valori è, per citare un grande filosofo nella sua fase di tramonto

Marco Baratto

Marco Baratto

Nato a Milano , Laureato in Legge. Si interessa di storia dei rapporti tra l'Europa e il Mediterraneo.

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Un commento

  1. Non presentarsi nei luoghi del terremoto per evitare di ingolfare la macchina dei soccorsi ha decisamente senso ma perché non comunicarlo chiaramente? Anzi non mi risulta che abbia comunicato nessun tipo di messaggio nei quattro giorni successivi alla tragedia. Nulla di niente.
    Sarebbe così gentile da fornirmi una chiave di lettura anche per questo?
    Dario

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