Marocco :Essere vigili e mobilitati per difendere le Cause della Nazione
Sua Maestà Mohammed VI, conformemente alla Costituzione, ha aperto oggi i lavori della sessione autunnale del Parlamento del Marocco.
Un discorso molto atteso e ricco di significati . Il Marocco ha assunto una linea molto interessante anche in questi giorni carichi di tensione per il Medio Oriente. Infatti, mentre nei luoghi santi alle grandi religioni , si combatte e uccide , il Marocco ha ospitato la sessione dei lavori della Banca Mondiale e del Fondo Mondiale.
Il discorso del sovrano , non ha toccato i temi della politica estera , soffermandosi sui principali eventi vissuti dal Marocco a partire dal tremendo terremoto che sconvolto il Regno. Anche se la politica estera non era dirimente presente nel discorso di Sua Maestà, vi sono alcuni passaggi che spiegano, forse meglio di mille parole , l’atteggiamento risoluto, dolce e pragmatico che il Marocco ha assunto difronte alla crisi in Medio Oriente.
Parlando dei valori nazionali, che caratterizzano il Regno ma che possono essere ed io credo debbano essere conosciute nell’opinione pubblica italiana. Sua Maestà ha citato i valori fondanti il Regno. In particolare, un passaggio mi sembra che sia un messaggio diretto a coloro che oggi stanno alimentano le divisioni , soprattutto comprendo atti contrari al diritto umanitario con una copertura religiosa.
In un passaggio chiave , Sua Maestà, ha detto ““i valori religiosi e spirituali. Primo fra questi sono i fondamenti del rito sunnita malikita, che si basa essenzialmente sulla nozione di Commenda dei Fedeli e che sostiene la moderazione e l’apertura all’Altro, la tolleranza e la convivenza interreligiosa e inter-civiltà. Forte di questo riferimento, il Marocco è oggi un modello di convivenza riuscita, dove marocchini, musulmani ed ebrei, coltivano l'”entente cordiale” e il rispetto per le altre religioni e culture.”
Sono parole di un peso fondamentale che, anche se inserite in un discorso più di politica interna , assumono un peso di politica estera. Il Marocco si pone come modello o meglio come esempio di un islam vero , non massimalista ma che attraverso il rito sunnita malikita si apre all’Altro.
Sua Maestà sta cercando di disinnescare la duplice situazione quella di una possibile islamofobia dialogante in Occidente e quella di un antisemitismo che è estraneo ai dettami dell’Islam.
Di particolare interesse è anche lo sprono fatto in conclusione dove dice che “Per fare questo, dovete rimanere costantemente vigili e mobilitati per difendere le Cause della Nazione e i suoi interessi superiori”. Due termini di importanza fondamentale . “Vigili e Mobilitati” significa essere attenti e sempre pronti ad agire . Ma agire per cosa , lo si afferma nel secondo passaggio quando si parla di “Cause Nazionali”.
Vorrei, sottolineare l’uso del plurale. Infatti qui in modo molto intelligente Sua Maestà ha fatto accenno non solo alla “causa nazionale” ovvero la lotta per la riaffermazione dell’unità della Nazione con ovvio riferimento alle provincie meridionali del Regno ma , anche all’altra “causa nazionale” ovvero quella al centro dell’attuale conflitto, la “causa palestinese”.
Sua Maestà ha fatto capire che un mondo arabo dove possano coesistere ebrei e musulmani in pace è possibile. Una Nazione esiste già ed è il Marocco , dove la comunità ebraica può vivere senza problemi ma allo stesso tempo non dimentica la causa nazionale palestinese . Ecco l’importanza dell’espressione plurale di “Cause Nazionali”. Il Marocco è vigile e mobilitato (pacificamente) per essere al fianco di una società di coesistenza dove le differenze vengano rispettate senza prevaricazione
Marco Baratto