Comunicati Stampa

Crediti superbonus: sblocco solo per le imprese, le famiglie volutamente escluse

In Puglia le famiglie sono state volutamente escluse dalla legge sui crediti incagliati. Mi fa specie che nelle stesse ore nel vicino Abruzzo, governato dal centrodestra, è stata approvata la medesima norma per facilitare lo sblocco crediti incagliati che invece le famiglie le include eccome. Noi invece che siamo un’amministrazione di centrosinistra abbiamo escluso le famiglie. Evidentemente gli Abruzzesi hanno usato il buon senso, preoccupandosi di fornire un largo sostegno.

Invito quei colleghi consiglieri che ieri si sono precipitati a diffondere comunicazioni ai media in cui dichiarano che la legge sulla circolazione dei crediti d’imposta aiuta privati o famiglie a correggere quanto sostenuto, perché non è così. Le famiglie pugliesi non trarranno alcun beneficio diretto da questa norma. Forse solo alcune. Va scritto a lettere cubitali.
Le uniche ad essere agevolate saranno alcune imprese e, al momento, non c’è modo di sapere quante, potrebbero essere anche solo un paio. Infatti uno dei quattro emendamenti che ho presentato in Aula voleva porre proprio un tetto massimo all’acquisto dei crediti per ciascun soggetto, per consentire a più aziende di avvantaggiarsi di questo tentativo di facilitare la ripresa della circolazione dei crediti fiscali giacenti da troppo tempo.

Sono l’unico che ha votato contro questa legge imperfetta, ricordando che sono stato il primo, a febbraio scorso, a presentare una proposta di legge con cui la Regione Puglia avrebbe potuto acquisire i crediti di imposta relativi ai bonus edilizi e che, ovviamente, includeva le imprese, ma anche famiglie e liberi professionisti. Tutti insomma. Purtroppo ho constatato che quella proposta è stata assorbita e completamente stravolta.

Oltre al limite per il valore nominale dei crediti (500mila euro) e l’inclusione dei privati, non sono passati nemmeno gli emendamenti con cui chiedevo che, nell’acquisizione dei crediti, si ponesse attenzione a una distribuzione equilibrata per provincia con una più ampia diffusione degli sportelli regionali per numero di residenti, evitando così possibili esclusioni di territori. Infine, avevo proposto che i crediti da acquistare non dovessero essere riconducibili ai consiglieri regionali e ai familiari dei consiglieri; il minimo per garantire trasparenza ed evitare possibili titoli di giornali. Niente, nemmeno questo è passato.

Favorire solo le imprese è stata una scelta precisa, che non condivido. E ho votato un no convinto. Finalmente avevamo l’occasione di incidere sul benessere di tanti pugliesi caduti in difficoltà economiche a seguito dello stop ai crediti d’imposta del superbonus decretato dal Governo nazionale e invece è stata volutamente buttata all’aria. Non so proprio cosa ci sia da vantarsi.

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