Actionaid, centinaia di pazienti intrappolati
I bombardamenti intorno all’ospedale Al-Quds si sono intensificati, mettendo in pericolo la vita di centinaia di pazienti e degli oltre 12.000 sfollati che si sono rifugiati nei corridoi e nei cortili dell’ospedale. Questo ospedale è sotto costante bombardamento e i pazienti non possono essere spostati. Se gli viene tolto il supporto vitale, non sopravviveranno al viaggio verso sud. ActionAid è estremamente preoccupata per la sicurezza dei pazienti e del personale di Al-Quds.
Riham Jafari, Coordinatrice delle attività di comunicazione e advocacy di ActionAid Palestina, dichiara “È chiaro che gli ospedali non possono essere evacuati senza mettere in pericolo delle vite. Come possono le persone – come i neonati in incubatrice, gli anziani e le persone sottoposte a ventilazione meccanica – come si può pretendere di evacuare un ospedale che è sottoposto a continui bombardamenti? Come ci si può aspettare che i medici, che lavorano 24 ore su 24 per mantenere in vita i pazienti, seguano questi ordini?“.
L’ospedale Al-Quds non è l’unica struttura sanitaria che ha subito intensi bombardamenti. Nel weekend l’Ospedale Al-Shifa e l’Ospedale Indonesiano nel nord di Gaza sono stati ripetutamente bombardati, causando danni alle strutture. Il Turkish Friendship Hospital, l’unico ospedale oncologico di Gaza, ha esaurito il carburante mettendo a rischio circa 2.000 pazienti oncologici.
Ieri 33 camion di aiuti che trasportavano acqua, cibo e forniture mediche sono entrati a Gaza attraverso il valico di Rafah. Di questo convoglio, solo 12 camion trasportavano forniture mediche per una popolazione di oltre 2 milioni di persone. Finora sono entrati a Gaza solo 117 camion di aiuti, nessuno di questi con carburante.
Riham conclude “Accogliamo con favore qualsiasi aumento degli aiuti a Gaza, ma è abbastanza chiaro che – tra l’escalation degli attacchi e l’aumento del numero di ospedali presi di mira negli ultimi giorni – gli aiuti che stanno arrivando non sono sufficienti e non possono nemmeno raggiungere gli ospedali perché le strade sono state distrutte. Ancora una volta chiediamo un cessate il fuoco in modo che gli ospedali e le macchine di supporto vitale possano continuare a funzionare“.