Il Re Mohammed VI in occasione del 48° anniversario della Marcia Verde. La soluzione dei problemi del Sahel non può essere esclusivamente di sicurezza o militare
Lunedì sera 6 novembre il Re Mohammed VI ha rivolto un discorso alla Nazione in occasione del 48° anniversario della gloriosa Marcia Verde dedicato ai valori autentici del Marocco, ai successi diplomatici del Marocco nella questione del Sahara, alla cooperazione internazionale e africana, oltre alla vocazione del Marocco come paese atlantico che può fare tanto allo sviluppo d’Africa.
“Celebriamo oggi un’occasione che ci sta a cuore: l’anniversario della Marcia Verde che ha completato l’integrità territoriale del nostro Paese. Per fedeltà al giuramento eterno di questa epopea, ci assumiamo il dovere di continuare i passi di sviluppo, modernizzazione e costruzione intrapresi per garantire condizioni di vita dignitosa ai cittadini marocchini. A tal fine, garantiamo che il potenziale del nostro Paese, e più in particolare quello del Sahara Marocchino, venga utilizzato nel modo più giudizioso”, ha detto il Re Mohammed VI.
Sulla questione nazionale il Sovrano s’è rallegrato “che attraverso il suo dinamismo, la nostra diplomazia ha contrastato le manovre degli avversari, sia quelli dichiarati che quelli nascosti, mobilitando così un crescente sostegno internazionale a favore della nostra integrità territoriale. Di conseguenza, il nostro Paese si trova ora in una posizione più forte e solida”. Molti paesi hanno riconosciuto la marocchinità del Sahara e molti altri Stati influenti hanno affermato a loro volta che l’iniziativa di autonomia era l’unica via possibile per risolvere il conflitto regionale artificiale attorno del Sahara.
La vocazione atlantica del Marocco
Da quando il Regno del Marocco ha recuperato le sue Province meridionali, la sua vocazione di paese atlantico si è ulteriormente affermata, per questo motivo “siamo determinati a intraprendere un rinnovamento nazionale del litorale, compresa la costa atlantica del Sahara Marocchino. Ci impegniamo inoltre a garantire che questo spazio geopolitico sia strutturato su scala africana”. “Il nostro desiderio è che la costa atlantica diventi un luogo elevato di comunione umana, un centro di integrazione economica, un centro di influenza continentale e internazionale”, ha precisato il Sovrano. Per fare questo, portando a termine con successo i grandi progetti avviati, garantiamo alle nostre Province del Sud i servizi e le infrastrutture essenziali al loro sviluppo economico. Inoltre, per garantire un collegamento fluido tra le diverse componenti della costa atlantica, ci impegniamo a fornire i mezzi di trasporto e le stazioni logistiche necessarie. Ciò include anche la riflessione sulla costruzione di una flotta nazionale della marina mercantile forte e competitiva”.
Il Marocco, un paese rinomato per la sua stabilità e credibilità, comprende chiaramente i problemi e le sfide che devono affrontare i paesi africani, in particolare quelli situati sulla costa atlantica. Infatti, nonostante la qualità delle sue risorse umane e l’abbondanza delle sue risorse naturali, l’Africa atlantica presenta un deficit significativo in termini di infrastrutture e investimenti. Per porre rimedio a questo stato di cose, “stiamo lavorando, insieme ai nostri fratelli in Africa e a tutti i nostri partner, per sviluppare risposte pratiche ed efficaci, sostenute dalla cooperazione internazionale”. È in questo quadro che si colloca il progetto strategico del gasdotto Nigeria-Marocco, considerato come leva di integrazione regionale volta a riunire le condizioni per un sviluppo economico dell’Atlantico.
È nello stesso spirito che il Marocco ha preso l’iniziativa di creare un quadro istituzionale che riunisca i 23 Stati dell’Africa atlantica con l’obiettivo di consolidare la sicurezza, la stabilità e la prosperità condivisa nella regione, ha affermato il Sovrano.
Sui problemi del Sahel l’approccio militare o securitario non basta.
“Per risolvere le difficoltà e i problemi che affliggono gli Stati fratelli del Sahel, la soluzione non può essere esclusivamente di sicurezza o militare, ma deve basarsi su un approccio di cooperazione e sviluppo comune”, ha evidenziato il Sovrano. Pertanto, “per favorire l’accesso degli Stati del Sahel all’Oceano Atlantico, proponiamo il lancio di un’iniziativa su scala internazionale. Tuttavia, affinché tale proposta abbia successo, è essenziale potenziare le infrastrutture degli Stati del Sahel e collegarle alle reti di trasporto e comunicazione stabilite nel loro ambiente regionale. “Poiché siamo convinti che questa iniziativa trasformerà sostanzialmente l’economia di questi paesi fratelli e, inoltre, dell’intera regione, il Marocco è pronto a mettere loro a disposizione le proprie infrastrutture stradali, portuali e ferroviarie”, ha assicurato il Re Mohammed VI.