Analisi del discorso reale in occasione dell’Anniversario della “Marcia Verde”
Ho già avuto modo di dire, che i discorsi di Sua Maestà, sono fonte preziosa di analisi politica sia interna al Marocco, sia esterna. Anche quello pronunciato in occasione del 48° anniversario della “Marcia Verde ” merita la sua attenzione.
Esso non è un discorso storico o retorico . E’ una allocuzione che traendo dal passato disegna il futuro del Regno e dell’intera regione. La “marcia verde” non è solo il ricordo dell’unica unificazione nazionale avvenuta in modo pacifico e potremmo dire contro ogni forma di dittatura.
La “Marcia Verde” è la continuazione storica della lotta di liberazione iniziata durante la seconda guerra mondiale. Il fatto che sia avvenuta alla fine di fatto del regime franchista la ricollega , moralmente e spiritualmente al sacrificio delle truppe marocchine che combatterono il nazismo in Europa.
Ma non solo, è una prospettiva per il domani, è lo sforzo nazionale verso il Marocco del futuro. Basti solo pensare alla grande visione che riguarda una delle guerre meno approfondite, ed allo stesso tempo più pericolose per l’ordine internazionale . Mi riferisco al Sahel, dove le potenze occidentali hanno miseramente fallito perché hanno tentato di riproporre una logica coloniale orami fuori dalla storia.
Sua Maestà è stato chiaro ” Per risolvere le difficoltà e i problemi che affliggono gli Stati fratelli del Sahel, la soluzione non può essere esclusivamente di sicurezza o militare, ma deve basarsi su un approccio di cooperazione e sviluppo comune”. Uno slancio bastato sulla cooperazione e sui commerci . Infatti, come si legge nel testo del discorso “per favorire l’accesso degli Stati del Sahel all’Oceano Atlantico, proponiamo il lancio di un’iniziativa su scala internazionale. Tuttavia, affinché tale proposta abbia successo, è essenziale potenziare le infrastrutture degli Stati del Sahel e collegarle alle reti di trasporto e comunicazione stabilite nel loro ambiente regionale. “Poiché siamo convinti che questa iniziativa trasformerà sostanzialmente l’economia di questi paesi fratelli e, inoltre, dell’intera regione, il Marocco è pronto a mettere loro a disposizione le proprie infrastrutture stradali, portuali e ferroviarie”.
Nessuna potenza occidentale, o presunta tale, ha compreso che se non si risolve pacificamente la questione del Sahel l’Europa intera è a rischio. Non solo dal punto di vista della radicalizzazione ma anche del controllo dell’immigrazione clandestina.
Lo sforzo dell’Italia, sul modello del recente accordo con l’Albania deve essere di sviluppare una azione congiunta con il Marocco per la salvaguardia dell’ordine internazionale
Marco Baratto