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Gaza: Mohammed VI del Marocco sostiene un’azione congiunta per preservare le vite umane

Il Re Mohammed VI del Marocco, partendo dal suo impegno per la pace e in qualità di Presidente del Comitato Al-Quds, ha chiesto, durante il vertice arabo-islamico straordinario, tenutosi sabato a Riad, un salto della coscienza umana e un’azione comune per fermare il massacro di vite umane nella Striscia di Gaza e per realizzare quattro priorità urgenti.
La prima priorità consiste nell’indurre una riduzione urgente e concreta dell’escalation, porre fine all’aggressione militare, per raggiungere un cessate il fuoco duraturo e verificabile, ha precisato il Re, rilevando che la seconda è garantire la protezione dei civili affinché siano non più presi di mira, in conformità con il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario.
La terza priorità è consentire la fornitura regolare e in quantità sufficienti di aiuti umanitari a beneficio delle popolazioni di Gaza, mentre la quarta consiste nel progettare una prospettiva politica per la questione palestinese che possa rilanciare la soluzione a due Stati, come concordato da parte della comunità internazionale.
“Siamo di fronte ad una crisi senza precedenti, esacerbata dalla persistenza di Israele nella sua flagrante aggressione contro civili disarmati, e complicata, inoltre, dal mutismo della comunità internazionale, sul fondo di indifferenza da parte delle grandi potenze internazionali di fronte alla tragedia umana vissuta dalla popolazione della Striscia di Gaza, ha proseguito il Re, sottolineando che spetta alla comunità internazionale e “a tutti noi lavorare affinché il futuro della regione e quello delle sue popolazioni e dei suoi figli non sia ipotecato dai sostenitori e delle polemiche.
In questo senso, il Sovrano ha sostenuto che il futuro della regione non può, infatti, tollerare vane polemiche e ancor meno agende e calcoli ristretti, assicurando che questa situazione cruciale richieda di essere compresa avendo ancorato dalla responsabilità storica su cui si fonda su quattro punti ovvero che “non esiste alternativa ad una pace reale nella regione che garantisca ai palestinesi i loro diritti legittimi nel quadro della soluzione dei due Stati”; “non esiste alternativa ad uno Stato palestinese indipendente con Al Quds-Est come capitale”; “non esiste alternativa al rafforzamento dell’Autorità Palestinese, sotto la guida del presidente Mahmoud Abbas Abou Mazen e; “non esiste alternativa alla creazione di meccanismi per la sicurezza regionale sostenibile, basati sul rispetto del diritto internazionale e dei relativi riferimenti e afferenti, come universalmente riconosciuti”.
Mohammed VI ha inoltre ricordato che questo vertice si è svolto in un contesto segnato dalla tensione e dal protrarsi degli scontri armati nella Striscia di Gaza, che hanno causato migliaia di morti e feriti tra una popolazione civile disarmata, in un contesto di caos e blocco totale, in flagrante violazione delle leggi internazionali e dei valori umani.
“Sebbene si siano levate voci sagge per chiedere desescalation e la pacificazione, l’artiglieria e i missili israeliani continuano a prendere di mira civili disarmati, compresi bambini, donne e anziani. Né i luoghi di culto, né gli ospedali, né i campi sono stati risparmiati, sono distrutti totalmente o parzialmente”, ha lamentato il sovrano.
Superare questa crisi e prevenirne il ripetersi sarà possibile solo attraverso la cessazione degli attacchi contro Al-Quds Acharif e delle provocazioni che offendono i sentimenti di oltre un miliardo di musulmani”, ha osservato il Re. E ha aggiunto che “nella nostra qualità di Presidente del Comitato Al-Quds, abbiamo sempre cercato di attirare l’attenzione sulla gravità di queste azioni e provocazioni israeliane e sulle loro conseguenze disastrose sulla sicurezza e la stabilità della regione nel suo complesso”, sottolineando che allo stesso tempo si sta svolgendo un’azione sul terreno, attraverso l’Agenzia Bayt Mal Al-Quds Acharif, con l’obiettivo di salvaguardare la Città Santa e preservarne lo status storico e giuridico, nonché i suoi luoghi sacri.
Mohammed VI, a questo proposito, ha evidenziato che come si legge nell’“Appello Al-Quds”, firmato dal sovrano insieme a Papa Francesco, la salvaguardia della Città di Al Quds Acharif è responsabilità di tutti in quanto patrimonio comune dell’umanità e un simbolo dei valori del rispetto reciproco.
“Chi pensa che la logica del più forte possa alterare questa realtà o mascherare questa identità consolidata è perduto. Ci troverà inevitabilmente di fronte a lui, nella Nostra qualità di Presidente del Comitato Al-Quds, in coordinamento con Nostro Fratello, Sua Maestà il Re Abdallah II, Guardiano dei Luoghi Santi dell’Islam e del Cristianesimo dell’Al-Quds”, ha avvertito il Re.
E: “Ci troviamo a una svolta decisiva che richiede fermezza e responsabilità da parte di tutti per porre fine all’aggressione israeliana”, e che questa fase richiede anche che la ragione e la saggezza prevalgano per stabilire una pace giusta e duratura nella regione, capace di garantire sicurezza e stabilità a tutti i suoi popoli, ha concluso il Sovrano nel suo discorso, letto dal capo del governo, Aziz Akhannouch.

Yassine Belkassem

Yassine Belkassem, marocchino italiano, già pubblicista con www.stranieriinitalia.it, e Almaghrebiya, attualmente collabora con NotizieGeoplotiche.nete Ajialpress.com testata marocchina. Per Mediterranews cura aggiornamenti dal Marocco e non solo

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