Editoriali

Le comunità italiane continuano a sostenere il Polisario invece di progetti seri per la Palestina

In Italia, diverse comunità locali, perseguono pseudo gemellaggi , con entità, come i campi di Tindouf che non hanno alcun fondamento sul piano del diritto internazionale. Invece, che spendere ingenti quantità di soldi pubblici in questi pseudo gemellaggi , sarebbe opportuno sviluppare azioni di aiuto o di incontro con i ragazzi della città santa di Al-Quds , e con la Palestina.

Vi è infatti, una profonda diversità tra le due situazioni. Il Polisario, e la pseudo Repubblica Araba Democratica dei Sahrawi non hanno aòcuna soggettività internazionale

La Cortesuprema spagnola, si è pronunciata sul “Polisario ” e sulla ” ”  pseudo Repubblica Araba Democratica dei Sahrawi , sancendo che “occasionalmente o in modo permanente, la bandiera del Polisario non deve coesistere “con la bandiera della Spagna e le altre legalmente stabilite” pur essendo una sentenza di un organismo estero dovrebbe rientrare tra i principi di ogni amministrazione indipendente dalla nazione di apparenza. Inoltre il protocollo del cerimoniale italiano   stabilisce in modo preciso che “ sugli edifici pubblici istituzionali possono essere esposte esclusivamente bandiere pubbliche istituzionali” quindi altre bandiere non potrebbero trovare presenza in luoghi pubblici.

Questioni giuridiche , magari di lana caprina , ma fondamentali per il nostro ragionamento. Con questo non si vuole dire che la solidarietà sia un male, anzi le azioni di solidarietà di alcuni enti locali sono meritorie ma , prima di promuoverle sarebbe opportuna la prudenza , conoscere gli interlocutori e poter verificare concretamente che i soldi sia privati sia pubblici siano destinate ad opere concrete. 

La Palestina, è una Nazione che ha un fondamento storico di esistere, visto che le problematiche nate in Medio Oriente , sono il frutto della sciagurata politica europea dopo la Grande Guerra. Ed il popolo palestenise ha pieno diritto di avere una propria nazione. In

Se non bastasse, anche la Santa Sede, considera cheAl-Quds debba, per la sua importanza morale, essere un luogo aperto , per il bene di tutte le comunità siano essere terrene sia spirituali.

Il mio invito è che occorra rivedere, se non annullare , i “gemellaggi” con i campi di Tindouf in Algeria ed aprirci ad una azione di solidarietà per i ragazzi ed i bambini  e di tutta la Palestina, che in queste ore drammatiche sono vittime innocenti del fanatismo degli uomini.

Marco Baratto

Marco Baratto

Nato a Milano , Laureato in Legge. Si interessa di storia dei rapporti tra l'Europa e il Mediterraneo.

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