Cagliari Roberto Cotroneo, Enrico Deaglio, Annamaria Testa e Francesca Lagioia, tra gli ospiti del Festival Pazza Idea sabato 25 novembre
Workshop al mattino e incontri con gli autori dal pomeriggio. Terza giornata carica di appuntamenti al Festival Pazza Idea, in corso di svolgimento nel centro comunale d’arte Il Ghetto, a Cagliari. Tra gli ospiti Mafe De Baggis, Ilaria Gaspari, Fabio Magnasciutti, Francesca Lagioia, Annamaria Testa, Roberto Cotroneo ed Enrico Deaglio.
AL MATTINO. Si inizia al mattino a partire dalle ore 10 con una serie di workshop dedicati a temi di grandissima attualità, rivolti soprattutto ai professionisti della comunicazione e dell’informazione. La Sala delle Mura ospita il laboratorio dal titolo Un bot per amica, a cura di Mafe De Baggis e Filippo Pretolani. Scrittori, sceneggiatori, giornalisti, fotografi, artisti, pubblicitari, registi, ma un po’ chiunque, purché curioso e disposto a sperimentare. In tre ore si imparerà a scegliere l’AI generativa che più ci piace, a lavorare con lei e, per chi vuole, a creare un bot da mandare in giro con tutto quello che abbiamo imparato mentre noi facciamo altro.
Alla stessa ora Scrivo, quindi canto, quindi cambio – perché la musica e le canzoni saranno sempre quelle giuste. A cura di Ilaria Porceddu un workshop che esplora come accogliere e far emergere le emozioni, comprendere come possono essere tradotte in parole, scoprire che la musica è sempre un linguaggio universale che evidenzia le cose che abbiamo in comune, ma soprattutto che tutti siamo in grado di esprimerle, con la giusta guida e il giusto “mood”.
Dalle 10:30 nella Sala della Corona Traslochi esistenziali, a cura di Ilaria Gaspari. Un esercizio di scrittura autobiografica in cui si trasloca per gioco. Si dice che i traslochi siano fra gli eventi psicologicamente più stressanti nella vita. Questo è un laboratorio creativo per imparare a descriversi come spazi da reinventare. Per rinnovarsi, come dopo un trasloco, risparmiando per lo meno la fatica degli scatoloni.
Quanto può essere importante un’immagine e qual è la sua relazione con le parole, il testo, la scrittura? Dalle 10:30 nella Sala della Cannoniera workshop a cura di Fabio Magnasciutti. In questo laboratorio si esploreranno le potenzialità dell’illustrazione come potente mezzo di espressione: il processo di creazione, ideazione, realizzazione di una vignetta, l’associazione fra parole e immagini, il “concept” dietro a ogni lavoro.
NEL POMERIGGIO. Gli appuntamenti aperti al pubblico iniziano alle 16 con Francesca Lagioia e Mafe De Baggis, in conversazione con Florinda Fiamma in un incontro dal titolo Chi ha paura del lupo cattivo? Intelligenze artificiali e altre storie dal futuro. Una delle più dirompenti trasformazioni degli ultimi anni, vista attraverso lo sguardo e le esperienze di chi l’ha incontrata e studiata: l’Intelligenza artificiale, questa (s)conosciuta per molti – ma non per tutti. C’è chi ne ha timore, chi ne è entusiasta, chi la considera “neutra”. È davvero così? Quali le opportunità e le criticità di questa straordinaria evoluzione della tecnologia che ha dentro di sé tanto di umano e forse è proprio questo ad affascinare e a far paura?
Alle 17 il pubblico di Pazza Idea ritroverà Annamaria Testa. La docente, pubblicitaria e scrittrice, iconica esperta di creatività e tendenze, racconta le origini, gli ambiti e le forme del fenomeno che chiamiamo creatività e ce ne offre una visione d’insieme affascinante e documentata. Intreccia teorie ed evidenze scientifiche, storie di vita, dati ed esempi concreti, e costruisce un solido percorso che si snoda dalla filosofia classica alla psicologia, alle neuroscienze, all’economia, all’impresa, e che partendo dagli albori della specie umana e dalla straordinaria creazione del linguaggio arriva ai più recenti sviluppi dell’intelligenza artificiale. Con lei Sante Maurizi.
Altro appuntamento centrale è quello con lo scrittore Roberto Cotroneo che dalle 18 nella Sala della Cannoniera parlerà, in conversazione con Ilaria Gaspari, del suo nuovo libro La cerimonia dell’addio. Il mistero di una sparizione è anche quello di un amore e forse di ogni relazione che intrecciamo, nel cammino lungo di una vita. Come abbiamo conosciuto quella persona, quando è scattata la scintilla, cosa ci rimane di un incontro? Nella ricerca di una traccia scopriamo sempre qualcosa di noi che non conoscevamo: e può essere l’occasione per venire a patti con gli eventi più difficili, come la perdita. Il nuovo romanzo di Roberto Cotroneo non è soltanto una storia d’amore e di abbandono, ma una opportunità per chiederci come li abitiamo, nei tempi diversi della nostra vita. In collaborazione con la Compagnia B.
Dalle ore 19 la Sala delle Mura ospita invece Cultura, attivismo e digitale. Luci e ombre di un pianeta in trasformazione, incontro con Giada Arena, Beatrice Cristalli e Silvia Semenzin, in conversazione con Florinda Fiamma. Un nuovo capitolo sulle mutazioni della Rete, la compenetrazione di “online” e “offline”, l’attivismo digitale. Come esprimersi in maniera “sostenibile” ed etica, quali i vantaggi o le difficoltà per gli utenti e in particolare per i giovani, e quali le modalità e i risultati dell’impegno civile e sociale sul web? Il festival farà il punto con tre esperte per orientarci nel mare magnum delle trasformazioni digitali e del nuovo vocabolario: perché le parole sono sempre, ancora oggi, molto importanti.
Grande attesa per l’incontro con il giornalista Enrico Deaglio e il suo C’era una volta in Italia, in Sala della Cannoniera dalle 20, in conversazione con il libraio e traduttore Vins Gallico. Con un ritmo serrato più da cronaca che da libro di storia, Deaglio ci riporta indietro al decennio in cui il Paese cambiò tumultuosamente, prima di perdere per sempre l’innocenza. In mezzo ci sono la musica, la moda, i libri, i film, la politica, le idee che sembravano poter cambiare il mondo. E le immagini che scandiscono il racconto: per chi si ricorda, per chi ha dimenticato e per chi non c’era.
La terza giornata si chiude dalle 21 con la performer Maria Antonietta. Giovane, appassionata e coltissima, la cantautrice, esperta d’arte e scrittrice Maria Antonietta fa della sperimentazione la sua cifra: innamorata del regno animale e vegetale e appassionata di studi di genere, di arte medievale, di poesia e teologia, cerca costantemente di far quadrare tutte le sue passioni all’interno della sua opera musicale e rock. La sua produzione musicale e il suo background culturale, comprese le incursioni letterarie, sono ricchi di rimandi a figure femminili importanti, da Sylvia Plath a Giovanna D’Arco, tutte personalità affascinanti e evocative. In collaborazione con MUACC Museo universitario delle arti e delle culture contemporanee.