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Gaza: Il Re Mohammed VI del Marocco chiede una risoluzione ONU per un cessate il fuoco duraturo

L’aggravarsi del dramma umanitario a Gaza e l’accanimento contro i civili interpellano la comunità internazionale, in particolare le potenze attive e il Consiglio di Sicurezza, l’organismo delle Nazioni Unite responsabile del mantenimento della sicurezza, della stabilità e della pace nel mondo, ha affermato il Re Mohammed VI del Marocco in un messaggio al presidente del Comitato delle Nazioni Unite per l’esercizio dei diritti inalienabili del popolo palestinese, Sheikh Niang.
Così, il Sovrano ha invitato la comunità internazionale, in occasione della Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese (29 novembre), a mettere da parte i loro dissensi per lavorare insieme verso l’adozione di una risoluzione che mirerà, in modo decisivo e vincolante, all’immediata applicazione di un cessate il fuoco duraturo, secondo le norme del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario.
Il Re ha ricordato, in questo contesto, le sue quattro priorità urgenti per fermare il massacro di vite umane, relative ad una riduzione urgente e concreta della tensione e alla fine dell’aggressione militare per raggiungere un cessate il fuoco duraturo e verificabile; la protezione dei civili; la consegna regolare e quantità sufficienti di aiuti umanitari a beneficio delle popolazioni di Gaza; e una prospettiva politica per la questione palestinese, idonea a rilanciare la soluzione dei due Stati.
L’ultima escalation, ha sottolineato il Re Mohammed VI, è “l’inevitabile conseguenza dell’assenza di qualsiasi orizzonte di soluzione politica della questione palestinese”, nel momento in cui questa “prospettiva è la chiave per la pace, la stabilità e la prosperità nella regione”.
È anche il risultato della moltiplicazione metodica delle pratiche estremiste israeliane, delle iniziative unilaterali e degli atti ricorrenti di provocazione in Gerusalemme Al-Quds, ha aggiunto il Sovrano, sottolineando che queste azioni non possono che compromettere gli sforzi di pacificazione e minare le iniziative internazionali volte a porre fine alle tensioni e uscire dal circolo vizioso della violenza.
Il Re Mohammed VI ha rilevato che le rappresaglie militari israeliane nella Striscia di Gaza hanno evidenziato flagranti violazioni delle disposizioni del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario, ribadendo a questo proposito il suo rifiuto e la sua condanna di tutti gli abusi commessi, della politica di punizione collettiva, di sfollamento forzato e di ogni tentativo imporre un nuovo fatto compiuto.
“La Striscia di Gaza fa parte integrante dei territori palestinesi e dello Stato unificato di Palestina”, ha ribadito, insistendo sulla necessità di fornire ai fratelli palestinesi della Striscia di Gaza gli aiuti che dovrebbero arrivare in quantità sufficienti e senza ostacoli, in modo sicuro e sostenibile.
In questo contesto, il Re Mohammed VI ha ricordato l’invio da parte del Marocco di aiuti umanitari d’urgenza a beneficio della popolazione della Striscia di Gaza, precisando che si tratta di un contributo del Regno agli sforzi di soccorso e di assistenza forniti dalla comunità internazionale.
Nonostante questa situazione oscura e l’assenza di prospettive per una soluzione del conflitto in Medio Oriente, il Sovrano ha affermato di restare “fiducioso che i membri della comunità internazionale uniranno i loro sforzi per rilanciare il processo di pace”, precisando che la pace, un’opzione strategica, è l’unica via che può garantire sicurezza e stabilità a tutti i popoli della regione e proteggerli dalla spirale della violenza e del tormento della guerra.
Allo stesso modo, ha assicurato che la chiave di questa pace “risiede nella soluzione dei due Stati: una uscita realistica convenuta dalla comunità internazionale e la cui realizzazione richiede imperativamente il processo di negoziati”.
Il Re ha inoltre ribadito la ferma posizione del Marocco a favore della Giusta Causa palestinese e ha riaffermato il suo sostegno ai diritti legittimi del popolo palestinese fratello, legati alla creazione di uno Stato indipendente con Al-Quds Gerusalemme orientale come capitale.
Il Re Mohammed VI, in qualità di presidente del Comitato Al-Quds, ha insistito nuovamente sulla necessità di preservare il timbro unico della città di Al-Quds e di non alterarne lo status giuridico, di civiltà, storico e demografico, perché costituisce un luogo spirituale di convivenza e comprensione tra i seguaci delle tre religioni monoteistiche.
Da ricordare che 29 novembre è la Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese promossa dall’ONU. In quel giorno del 1947, l’Assemblea Generale dell’Onu istituiva nella terra di Palestina uno “Stato ebraico” e uno “Stato arabo”, assegnando alla città di Gerusalemme uno speciale status internazionale.
Dai due Stati previsti dall’ONU, finora è stato creato solo lo Stato di Israele mentre il popolo palestinese continua ad essere sottoposto ad una violenta occupazione militare israeliana.
Il 2 giugno 1964 nasce l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), il movimento che rappresenta il popolo palestinese e che lotta per la sua liberazione, guidato dall’eroe Yasser Arafat Abou Ammar. Ma solo nel 1975 l’Assemblea Generale dell’Onu attribuisce all’OLP lo status di “osservatore”, a quella data non esisteva il movimento Hamas, intendiamoci.
La Palestina è stata ammessa all’ONU in qualità di “Stato osservatore non membro” con una risoluzione dell’Assemblea generale dello stesso giorno del 29 novembre ma dell’anno 2012, ovvero dopo quarant’anni di attesa. La portata di questo atto è comunque di altissimo rilievo sia giuridico sia politico: la Palestina è riconosciuta, a tutti gli effetti, quale stato con i diritti e le prerogative proprie di uno Stato “indipendente, sovrano, democratico, contiguo, autosufficiente”, come recitava appunto la risoluzione, in attesa di essere Stato Membro.

Yassine Belkassem

Yassine Belkassem, marocchino italiano, già pubblicista con www.stranieriinitalia.it, e Almaghrebiya, attualmente collabora con NotizieGeoplotiche.nete Ajialpress.com testata marocchina. Per Mediterranews cura aggiornamenti dal Marocco e non solo

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