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Un successo il docufilm sui Cartelami

AD ALBENGA SUCCESSO PER IL FILM SUI CARTELAMI

ALBENGA- La proiezione del docufilm di Boggero e Kuveiller dedicato ai cartelami e al racconto delle comunità e del
territorio del ponente ligure è stata un vero successo. All’Auditorium San Carlo di “Il teatro dei cartelami”, di Franco
Boggero, storico dell’arte e musicista e Marco Kuveiller, regista ed architetto è stato seguito da un folto ed appassionato
pubblico. L’evento, che è nato dalla collaborazione con Palazzo Oddo – Fondazione Oddi, è stato arricchito dagli
interventi musicali di Giovanni Sardo al violino barocco e di Mauro Borri al clavicembalo.
Il docufilm, che è dedicato ai teatri effimeri della Settimana Santa, si propone come episodio pilota della serie televisiva
intitolata “Recondita Mirabilia” e racconta un viaggio approfondito alla scoperta dei cartelami. Questi preziosi oggetti
artistici sono stati rinvenuti in seguito a una lunga stagione di ricerca nel Ponente ligure. Dopo essere stati restaurati e
“riconsegnati” alle loro comunità sono diventati i protagonsiti di questa opera cinematografica.
Il termine “cartelame”, deriva da un’antica voce dialettale ligure e indicava un cartone di scarsa qualità adoperato per usi
pratici o di durata limitata. Come tale venne usato per definire la realizzazione di apparati decorativi effimeri, che
venivano allestiti in occasione dei riti delle Quarantore e dei Sepolcri della Settimana Santa in Liguria nel periodo

compreso tra la fine del XVI secolo e i primi decenni del XX. Nel tempo il termine è stato esteso, per comodità, a tutti
i tipi di materiale legno, latta, tela etc. con cui venivano realizzati tali apparati.
“Raccontiamo la ricerca- ha spiegato Kuveiller- e la relativa scoperta, di una serie di cartelami sul territorio del ponente
ligure. Ci siamo immersi tra le comunità e le loro antiche tradizioni”. Si tratta- aggiunge Boggero- di un percorso
iniziato nel 2013 e concluso ora, che ci ha richiesto molto tempo. Fondamentale in questo lavoro è la parola relazione:
senza il rapporto con le comunità non saremmo mai riusciti a portare a termine questo film. Partendo dall’arte popolare
dei cartelami raccontiamo infatti la gente e il suo territorio: le persone ci hanno aiutato molto, e così facendo è tornato
a loro qualcosa”. Un virtuoso progetto dunque che ha saputo coinvolgere intere comunità.
“Ci piace parlare di un’opera collettiva, che vuole aprire interrogativi e strade – prosegue Kuveiller – con questo
episodio pilota abbiamo voluto proporre una sorta di archetipo per raccontare l’arte italiana che non è facile vedere,
sottolineando il tipo di attenzione diversa tra il turista e il viaggiatore che entra invece nel concetto nelle cose.
Vorremmo dedicare documentari simili a tutte le regioni d’Italia, raccontando l’arte e il territorio che solitamente non
arrivano al grande pubblico”.
Il film è stato prodotto da Human Touch Media di Roma, sotto la guida di Elisabetta Cartoni e Jacques Goyard, e con
musiche originali composte da Federico Bagnasco e Alessandro Paolini. “Il teatro dei cartelami” si appresta ora ad
essere proposto come documentario storico-artistico innovativo ad emittenti internazionali di tutto il mondo. Un primo
episodio di una serie che ha come obiettivo quello di raccontare argomenti poco noti, entrando nei territori e scoprendo
le comunità locali.
“Questa proiezione è stata un’occasione per Formae Lucis di proporre ai fedeli diocesani quanto di bello c’è sul
territorio – commenta il direttore dell’Ufficio beni culturali della Diocesi di Albenga-Imperia, Castore Sirimarco –
Abbiamo ripreso con questo evento un tema già trattato nel 2021 in una mostra diffusa sul territorio, i cartelami,
visto in modo diverso, cercando cioè di scoprire veramente le radici da dove queste opere si sono originate.
Quella dei cartelami era un’arte cosiddetta povera per la consistenza con la quale si manifestava, ma ricca per il
significato, perché frutto di territori che si trovavano a mezza costa, nel territorio interno, e del loro modo di
magnificare la Settimana della Passione. Per promuovere il progetto di valorizzazione dei cartelami Formae Lucis
si è accostato a Franco Boggero, che ne è stato un promotore, insieme a Marco Kuveiller: pensiamo che un
prodotto come questo docufilm sia un mezzo efficace per divulgare e raccontare a tutti quest’arte che non è diffusa
sul territorio nazionale, ma è una chicca per il nostro territorio”.
Parole di soddisfazione sono giunte anche da parte di Roberto Pirino, di Fondazione Oddi, con la quale la Diocesi
di Albenga-Imperia e Formae Lucis hanno di recente inaugurato una collaborazione grazie all’inaugurazione del
primo tratto del Cammino di San Martino. “Sono molto contento di poter collaborare con l’Ufficio Beni Culturali
diocesano – ha spiegato Pirino – è un’unione spirituale e artistica fondamentale per ottenere bellissimi risultati
insieme e per la comunità. Il progetto dei cartelami è un percorso meraviglioso che porta alla luce uno spettacolo
religioso e artistico, raccontando persone che hanno dedicato la propria esistenza a trasmetterci questo bene.
Il Cammino di San Martino è un altro progetto che ci ha ulteriormente unito, speriamo che possa presto
raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti, di unire i popoli come ha fatto San Martino nella sua vita, dall’Ungheria
ad Albenga, e da Albenga a Tour e in tutti i paesi dove ha espresso la propria fede e cristianità”.
La proiezione si è svolta in collaborazione il FAI, la Fondazione De Mari e Banca di Caraglio.
CLAUDIO ALMANZI

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