Bamako: Convocazione dell’ambasciatore algerino per denunciare ingerenza di Algeri negli affari interni del Mali
Il Ministero degli Affari Esteri del Mali ha convocato l’ambasciatore algerino a Bamako mercoledì 20 dicembre a causa di “atti inamicchevole” e di presunta “ingerenza” d’Algeri negli “affari interni” del Mali, secondo un comunicato del ministero.
La convocazione fa seguito alle critiche riguardanti le riunioni dell’ambasciatore con separatisti tuareg, senza la partecipazione delle autorità maliane. Il Mali ha fortemente protestato contro queste azioni definite ostili, perpetrate dalle autorità algerine su pretesto del processo di pace in Mali, evidenzia il comunicato ministeriale.
Dalla fine di agosto, dopo otto anni di relativa stabilità, il nord del Mali ha registrato una recrudescenza delle ostilità tra i gruppi armati tuareg e l’esercito maliano. Le tensioni si concentrano sul controllo del territorio e delle installazioni militari lasciate dalle forze di pace delle Nazioni Unite, presenti dal 2013 e ritirate dopo l’arrivo al potere dei colonnelli nel 2020.
Bamako denuncia gli incontri ricorrenti in Algeria, senza informazione né coinvolgimento delle autorità maliane, con individui ostili al governo maliano e alcuni movimenti firmatari dell’accordo del 2015, scelti tra i presunti sostenitori dei terroristi.
Si ritiene che queste azioni possano danneggiare le relazioni con Algeri. I capi dei gruppi separatisti tuareg si trovano attualmente in Algeria, mentre l’influente Imam maliano Mahmoud Dicko è stato ricevuto ad Algeri dal presidente Abdelmadjid Tebboune ieri.
Il governo maliano considera queste azioni un’ingerenza nei suoi affari interni e richiama l’Algeria a favorire la consultazione con le autorità maliane, le uniche legittime per gli scambi statali con i partner del Mali.
Algeri è ben conosciuta con la “dottrina” d’ingerenza in diversi paesi africani come la Libia, Tunisia, Mauritania, Marocco, Costa d’Avorio e la lista lunga dei paesi che avevano condannato l’ostilità algerina.
