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La quinta edizione di Climate Change Theatre Action giunge al termine

Sta giungendo al termine la quinta edizione di Climate Change Theatre Action 2023 (17 Settembre – 23 Dicembre), il Festival Mondiale di Teatro contro il Cambiamento Climatico realizzato a cadenza biennale che dal 2015 ha coinvolto migliaia di artisti in ogni parte del mondo. L’obiettivo di Climate Change Theatre Action (CCTA) e ́ quello di sensibilizzare il pubblico sulla crisi climatica attraverso la narrazione del teatro invitando gli organizzatori e i collaboratori ad intraprendere, in aggiunta alla messa in scena di uno o più testi messi a disposizione dal Festival, anche un’azione a livello locale e globale a favore del clima. L’edizione di quest’anno, ispirata alla massima della scrittrice afro-americana Octavia Butler: “All Good Things Must Begin” ( Tutte le cose buone devono iniziare) ha visto il coinvolgimento di oltre 70 comunità artistiche sparse in diverse parti del mondo tra cui Germania, Stati Uniti, Canada, Singapore, Corea del  Sud, Regno Unito, Romania, Cina,  che a partire dal 17 Settembre hanno organizzato eventi a favore della transizione ecologica in risposta alla Cop 28 conclusasi il 12 Dicembre a Dubai. Tante anche le università coinvolte come la Wilson College di Mumbai in -*India, la Peking University di Beijing in Cina, la Massey University di Auckland in Nuova Zelanda e l’Università di Colonia in Germania solo per citarne alcune.

Anche l’Italia ha preso parte alla quinta edizione di Climate Change Theatre Action 2023 grazie all’impegno dell suo referente Italiano Giovanni Enrico Morassutti, pioniere del teatro contro il cambiamento climatico il cui lavoro si concentra da qualche anno sull’intersezione tra arte, scienza, business e attivismo. Morassutti è anche il fondatore della residenza Internazionale per artisti Art Aia – Creatives In Residence in Friuli Venezia Giuliache si dedica a diffondere le pratiche sostenibili nelle arti attraverso programmi artist in residence. Durante CCTA 2023, l’artista ha realizzato all’Oasi WWF Dune degli Alberoni al Lido di Venezia l’evento “Cambiamenti di Rotta” coinvolgendo una trentina di artisti ricercatori e attivisti del movimento nonviolento Extinction Rebellion ed integrando il gruppo performativo Brigata Red Rebel nella performance teatrale ispirata alla pièce  Mirror Mirror scritta da Camila Le-Bert come documentato nel cortometraggio documentario realizzato in collaborazione con the Arts & Climate Initiative fondata da Chantal Bilodeau e dal Centre for Sustainable Practice in the Arts: gli enti nordamericani promotori di CCTA. 

Art Aia – Creatives In Residence e la sua comunità artistica avevano già preso parte al Festival Climate Change Theatre Action nell’edizione del 2021 realizzando un evento interdisciplinare sulle rive del fiume Tagliamento in collaborazione con Arpa FVG, Legambiente e Natura Si dove Morassutti, in qualità di regista, aveva messo in scena la pièce When scritta dalla drammaturga canadese Wren Brian utilizzano esclusivamente energie rinnovabili. 

Ciascuna edizione di Climate Change Theatre Action commissiona infatti a 50 drammaturghi provenienti da ogni parte del mondo la stesura di una breve pièce di teatro contro il cambiamento climatico dando particolare spazio ad artisti provenienti dalle comunità indigene o dai Paesi del Sud globale da intendersi come profondi conoscitori dell’ambiente e custodi della biodiversità. Tra i 50 autori della quinta edizione di CCTA figurano ad esempio Aleya Kassam, scrittrice e performer kenyota, Ethan King, drammaturgo delle Filippine e Lara Nasser, artista giordana.

Anche Giovanni E. Morassutti ha scelto di dare voce alla comunità rurale delle Ande del Perù assimilando nella messa in scena di Mirror Mirror a Venezia anche  il rito del ghiaccio del pellegrinaggio di Quyllurit’i minacciato dai cambiamenti climatici. 

“Climate Change Theatre Action è un festival inclusivo che si basa sulla solidarietà e sulla collaborazione e che permette a persone generalmente marginalizzate di far sentire la propria voce” sostiene il referente e portavoce per l’Italia di CCTA.“ Ritengo infatti che molte di queste persone siano escluse anche dal circuito culturale del teatro. Collaborare con la ricercatrice Lianet Camara dandole lo spazio per illustrare al pubblico la comunità rurale delle Ande e del loro rapporto con il clima ed offrirle l’opportunità di partecipare come artista allo spettacolo Mirror Mirror mi ha fatto sentire di essere sulla giusta strada della giustizia climatica. Mi auguro che il pubblico sia riuscito a comprendere il valore di ascoltare, rispettare e di imparare sulla questione clima anche da punti di vista non occidentali” e conclude Morassutti : “ Ora che la quinta edizione di Climate Change Theatre Action è giunta al termine ci occuperemo di creare un’antologia per poter lasciare traccia di queste pièces con la speranza che possano essere di ispirazione ad un pubblico più vasto.”   

In Italia il Festival Climate Change Theatre Action 2023 ha ricevuto inoltre una menzione speciale tra i progetti internazionali presentati al concorso di comunicazione creativa Climate ChanCe organizzato da Shylock Centro Teatrale Universitario e dall’Università Ca Foscari di Venezia con il coinvolgimento del noto climatologo Luca Mercalli

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