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Cagliari, il segreto salvezza è trovare continuità

Trovare continuità è il prossimo step cui si sta dedicando in questo momento Claudio Ranieri per il suo Cagliari. Continuità di risultati soprattutto perché, dal punto di vista del gioco, la compagine rossoblù nell’ultimo periodo ha compiuto un deciso scatto in avanti, come peraltro dimostrato anche nella trasferta di Napoli, conclusasi con una sconfitta, ma dopo aver combattuto ad armi pari contro i partenopei che sul petto portano lo scudetto conquistato nella scorsa stagione.

Ora i rossoblù sono attesi da un’altra prova particolarmente delicata, un vero e proprio scontro diretto, contro un Verona che attraversa un momento delicatissimo. La vittoria non arriva da ben 14 turni, ovvero dalla seconda di campionato contro la Roma al «Bentegodi» e nel periodo sono arrivati 5 pareggi e ben 9 sconfitte. 

Il Cagliari invece, nelle ultime cinque giornate ha fatto qualche passo avanti, tre sconfitte è vero, ma anche un successo ed un pareggio, e nel lento movimento del fondo classifica pesano come macigni i quattro punti conquistati nel periodo indicato. Nonostante ciò, gli esperti delle schedine calcio sembrano propensi a dare qualche chance in più di successo alla compagine veneta valutando 2.35 il segno 1 e 3.15 il successo dei sardi, mentre un eventuale pareggio è stabilito al momento a 3.15.

E’ ovvio che il Verona, chiamato a giocare la sfida di sabato 23 dicembre nello stadio amico, con inizio alle ore 18,00, getterà il cuore oltre l’ostacolo per tornare a quel successo che ridarebbe un po’ di ossigeno, di energia ad una classifica anemica ma, al tempo stesso si confronterà con un Cagliari che nell’ultimo periodo ha riacquistato tanta autostima e che già solo pareggiando, terrebbe a debita distanza gli scaligeri.

Un dato però preoccupa i sardi: non vincono a Verona da ben 51 anni. Era il 30 gennaio del 1972, l’epoca di Scopigno mister e Gigi Riva bomber (e infatti su suo il sigillo dello 0-2 definitivo); da allora solo qualche gioia (5 pareggi) e ben 7 sconfitte.

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"La scrittura non è magia ma, evidentemente, può diventare la porta d’ingresso per quel mondo che sta nascosto dentro di noi. La parola scritta ha la forza di accendere la fantasia e illuminare l’interiorità". Aharon Appelfeld

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