Minacce dell’Iran per le navi a Gibilterra. Marocco monitora tutto compreso elementi di milizia Polisario
Le minacce iraniane alla navigazione internazionale non si fermano più al Mar Rosso: tra intimidazioni e attacchi ormai la zona di allarme si allarga a Gibilterra. L’assalto e il monito, arrivati da un comandante dei Guardiani della Rivoluzione iraniana che ha preteso che il Mar Mediterraneo intero potrebbe essere chiuso se gli Stati Uniti e i loro alleati continueranno a commettere “crimini” a Gaza, secondo quanto riferito dai media iraniani.
“Si aspettino presto la chiusura del Mar Mediterraneo, dello Stretto di Gibilterra e di altri corsi d’acqua”, riferisce l’agenzia Tasnim – rilanciata da Hespress marocchina – citando il generale di brigata Mohammad Reza Naqdi, comandante coordinatore delle Guardie Rivoluzionarie. L’Iran stesso non ha accesso diretto al Mediterraneo, ma, per tentare di chiuderlo avrebbe mobilitato le sue creature in Spagna, Algeria e Africa per scatenare una “guerra per procura” contro gli interessi dell’Occidente e il Marocco. Naqdi ha infatti parlato di “nascita di nuove potenze di resistenza e chiusura di altre vie d’acqua”. “Ieri il Golfo Persico e lo Stretto di Hormuz sono diventati un incubo per loro, e oggi sono intrappolati nel Mar Rosso”, ha detto Naqdi.
Da sottolineare che il passaggio della minaccia iraniana dalla pianificazione e la preparazione segreta a quella pubblica solleva una serie di domande sulla serietà del regime di Teheran di concretizzarla e sulla natura dei soggetti governativi e non governativi su cui si fa affidamento, soprattutto alla luce di rapporti militari e di sicurezza internazionali che confermano la presenza di elementi della Guardia Rivoluzionaria e delle forze iraniane nella regione del Sahel e del Sahara all’interno di alcuni gruppi che lavorano in stretto coordinamento con le milizie del gruppo armato Polisario basato in Algeria e Spagna al fine di creare atti che minacciano la stabilità e la sicurezza nella regione.
Pertanto, potrebbe essere uno degli obiettivi della presenza iraniana nella zona Sahel-Sahara, in Algeria e Spagna, sia quello di costruire una piattaforma di minaccia per il traffico marittimo nel Mediterraneo e a Gibilterra. Teheran ha quindi la capacità di attuare queste minacce basando sulla sua cooperazione finanziaria, logistica e tecnica con movimenti criminali e organizzazioni terroristiche in Asia, Africa ed Europa.
Non va dimenticato che l’Iran intrattiene rapporti istituzionali forti e complessi con l’Algeria, soprattutto per quanto riguarda la cooperazione militare e sulla sicurezza tra i due paesi, il che confermerebbe la tesi dell’utilizzo da parte di Teheran di alcuni regimi funzionali, come l’Algeria, che ha lo stesso orientamento nel sostenere gruppi separatisti e terroristici, come il gruppo Polisario, molto attivo in Algeria e Spagna, per poter attuare i suoi ordini e minacce.
In questo contesto, il Marocco, la Spagna e la Gran Bretagna, direttamente interessati alla sicurezza della navigazione marittima nello Stretto di Gibilterra, insieme ai loro alleati, sono pronti ad affrontare questo tipo di minaccia.
Il Regno del Marocco che assume la responsabilità storica di proteggere la navigazione nello Stretto di Gibilterra, non permetterà mai che alcuna minaccia, di qualunque tipo o forma, possa nuocere alla sicurezza nazionale e agli interessi supremi del paese.
Per garantire i suoi interessi vitali e quella internazionale, Rabat è in stretto coordinamento con le organizzazioni internazionali competenti e i paesi interessati nella regione, che ovviamente non collaborano con le agenzie iraniane. Come da prassi, con molta serenità, le istituzioni militari e di sicurezza e di intelligenza marocchine seguano la situazione da vicino, monitorando le attività iraniane e elementi affiliati alla Guardia Rivoluzionaria.
Così il paese nordafricano organizza sempre manovre militari permanenti con i suoi affidabili partner, come gli Stati Uniti d’America, la Spagna, l’Italia, Bretagna e la NATO e soprattutto con le varie potenze regionali e internazionali interessate al traffico marittimo nel Mediterraneo.
Una domanda di “stampo” geopolitico sarebbe molto significativa: Chi è la mente e il beneficiario delle minacce dell’Iran allo Stretto di Gibilterra? Molti osservatori partono dal presupposto che la Francia sia diventata “persona non grata” e emarginata in Africa, Medio Oriente, Europa e Asia.