Acca Larentia: Fiano: urge condannare il Fascismo
ACCA LARENTIA, E. FIANO (PD): “ABBIAMO AL GOVERNO UNA EREDE DEL MSI. MELONI ABBIA IL CORAGGIO DI CHIAMARE LE COSE PER COME SONO E CONDANNARE IL FASCISMO”
“Trovo un po’ strano tutto questo stupore. L’Italia sa da decenni che si fanno i saluti romani ad Acca Larentia, alla commemorazione di Sergio Ramelli a Milano, alla commemorazione dell’arresto di Mussolini e altre. Condivido l’arrabbiatura per questi mille saluti romani ad Acca Larentia ma trovo, per la mia vicenda politica, un po’ sorprendente che alcuni si stupiscano solo adesso”.
Così è intervenuto Emanuele Fiano (PD) a “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus in merito alla commemorazione di Acca Larentia organizzata da alcuni estremisti di destra in ricordo dei tre giovani missini uccisi a Roma nel 1978.
“Non abbiamo nessun pericolo in Italia legato al fascismo – ha continuato Fiano – ma abbiamo molto pericolo che si scolorisca la storia. La cosa più importante è che non si pensi che si possa fare propaganda o pubblicità di quei cattivi e terribili maestri dell’Italia del fascismo.
Noi non abbiamo fatto i conti fino in fondo con il fascismo – ha precisato Fiano – abbiamo avuto un comportamento molto diverso dalla Germania post nazista, che fu molto radicale negli anni del dopoguerra nei confronti di coloro che si erano macchiati di colpe spaventose. Noi dopo cinque anni, proprio con una norma della Costituzione, abbiamo riammesso nel funzionamento della nostra Repubblica coloro che erano stati gerarchi fascisti”.
Sulla necessità di leggi ad hoc Emanuele Fiano ha aggiunto “Quello che ho cercato di spiegare tante volte mentre scrivevamo la legge è che non siamo nell’epoca di Scelba, quando per fare propaganda fascista ci voleva un articolo sui giornali o una manifestazione; oggi un ragazzino di dodici anni ci mette tre minuti ad aprire una pagina facebook, innamorarsi di un discorso di Mussolini, di Stalin o di un altro dittatore, a propagandarlo e a farsi megafono di cattivi maestri”.
E sul silenzio della Premier Giorgia Meloni, Fiano ha continuato dicendo “Lo giudico male, così come giudico male il discorso che lei tenne alla Camera il giorno della fiducia al suo governo, discorso che ho studiato con attenzione, parola per parola. Bisogna avere il coraggio di chiamare le cose per come sono e di ricordare il peso che sulla nostra storia ha avuto la dittatura fascista. I membri di quelle associazioni che hanno organizzato quella celebrazione si dichiarano orgogliosamente fascisti e non va bene – ha ribadito – la Presidente del Consiglio, che ha giurato sulla Costituzione, lo deve dire, è lei che lo deve dire”.
E sempre sulla Meloni “Il problema è che per la prima volta abbiamo al governo una erede di quel partito movimento sociale che fu a sua volta erede del partito fascista, come dicevano i fondatori dell’MSI. Quindi Meloni ha un compito morale diverso da altri. Come per esempio chi veniva dalla storia del PC aveva il dovere, e molti di loro lo fecero, di condannare i crimini del comunismo sovietico. Il PD insorge perché vorrebbe semplicemente un pronunciamento”.
Infine, riferendosi alla persona identificata a Milano per avere gridato alla Scala ‘viva l’Italia antifascista’, Fiano ha concluso dicendo “Perché ad Acca Larentia non li hanno identificati tutti? Quel saluto romano non ha un contenuto penalmente rilevante?”, ha concluso Emanuele Fiano.