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Continua l’agressione mediatica al Marocco: alcune riflessioni

La propaganda ovvero “l’attività di disseminazione di idee e informazioni con lo scopo di indurre a specifici atteggiamenti e azioni” ovvero il “conscio, metodico e pianificato utilizzo di tecniche di persuasione per raggiungere specifici obiettivi atti a beneficiare coloro che organizzano il processo” Non è uno strumento nuovo ma le nuove tecniche di comunicazione lo hanno reso più facile e alle volte più aggressive.

Da mesi, ormai, il Marocco è costretto a fare fronte ad una campagna di disinformazione costante . Ultimo, in ordine di tempo , messaggio intitolato “Alti funzionari della sicurezza marocchina sono oggetto di un mandato d’arresto internazionale”,”, pubblicato il 16 gennaio 2024, l’APS si basa su false informazioni fornite da un cittadino marocchino che è stato oggetto di una condanna da parte dei tribunali italiani per reati di frode. Quindi questa è la fonte; 

Interpellata dai giornali Marocchini, una fonte diplomatica di Rabat “smentisce categoricamente” il contenuto fuorviante e sostanzialmente falso del dispaccio dell’APS, che si inserisce volontariamente in una linea editoriale che attacca l’immagine del Marocco.

Tutte queste accuse sarebbero semplicemente smontabili, ma questa non è la sede per farlo. Occorre mettere assieme tutte queste accuse e cercare di capire la ragione di questi eventi.

In tutto questo vi è molta responsabilità da parte dell’Europa che, se da un lato ha messo al bando gli idrocarburi dalla Russia , è divenuta dipendente da altre Nazioni spesso alleate della Russia stessa. L’accresciute capacità economiche di queste Nazioni ha permesso di sostenere ancora di più le forze separatiste contro il Marocco. 

Stiamo assistendo ad una propaganda sfrenata alla quale si contrappone l’azione dolce e risoluta del Marocco. Non possiamo che notare che davanti alle tante provocazioni, anche militari, il Regno stia avendo un atteggiamento esemplare. Non risponde alle provocazioni con altre provocazioni ma risponde con i fatti. Questo non per paura ma, perché il Marocco sa bene che un conflitto armato nel Nord Africa sarebbe una guerra per procura e , questa Nazione, fiera della propria autonomia e libertà non accettebbe mai di essere la pedina di nessuno. Il Marocco ha scelto veramente la via del multilarelismo , una strada ricca di ostacoli ma che porta solo alla Pace ed al Progresso.

Marco Baratto

Marco Baratto

Nato a Milano , Laureato in Legge. Si interessa di storia dei rapporti tra l'Europa e il Mediterraneo.

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