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Sahara Marocchino : de Mistura rischia auto-squalifica andando in Sudafrica?

Dal suo viaggio in Sudafrica per discutere della questione del Sahara Marocchino, l’inviato personale del segretario generale dell’ONU per il Sahara Marocchino, Staffan de Mistura, si è messo in discussione e sembra perdere il rispetto di cui godeva. Il diplomatico si è allontanato dalla neutralità che caratterizza il suo delicato incarico.
Scelto da Antonio Guterres come inviato dell’ONU per portare avanti la questione del Sahara, Staffan de Mistura ( di età 80 anni circa) gode della totale fiducia del capo dell’ONU per fare del suo meglio per sbloccare la situazione e andare verso una soluzione reciprocamente accettabile seguendo le risoluzioni del Consiglio di sicurezza.
Prima di lui, diversi emissari hanno gettato la spugna o sono stati screditati a causa dei loro pregiudizi, il che dimostra la complessità della missione. Scegliendo di recarsi in Sudafrica, paese noto per le sue posizioni ostili nei confronti del Marocco, e adottando ciecamente quelle dell’Algeria, Staffan de Mistura è andato oltre il suo diritto di riservatezza e la sua neutralità.
Anche se il portavoce del segretario generale dell’ONU, Stephane Dujarric, ha affermato che il viaggio a Pretoria è avvenuto su invito del Sudafrica e quindi non è nato da un’iniziativa personale dell’italo-svedese, sembra che questa zoppa spiegazione sia ancora peggiore di quello che è accusato il diplomatico.
S’è recato a Pretoria su invito del governo sudafricano per discutere della questione del Sahara, ma il contenuto delle discussioni non è stato reso pubblico, il che complica ulteriormente il percorso per l’inviato che finora non ha ottenuto nulla di sostanziale dalla sua nomina a questo incarico.
Staffan de Mistura dovrebbe sapere benissimo che le parti chiamate dal Consiglio di Sicurezza ai tavoli rotondi sono Marocco, Algeria Mauritania e gruppo Polisario e niente altro.
Il viaggio è insolito poiché coinvolge un paese che non è parte della controversia, né direttamente né indirettamente. D’altro canto, il Sudafrica è un paese che si è astenuto sulle ultime tre risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU circa il Sahara Marocchino, il che significa che si oppone al processo guidato e patrocinato dalle Nazioni Unite, ed è quindi utile chiedersi quale valore aggiunto che un paese come questo potrebbe apportare?
È chiaro che l’iniziativa del Sudafrica e la decisione di Staffan de Mistura di rispondere favorevolmente all’invito potrebbero creare tensioni con il Marocco e incrinare la fiducia di cui il diplomatico ha goduto fino ad ora.
Il diplomatico ha avviato consultazioni informali a New York nel marzo 2023, vedendo l’Algeria rifiutarsi di ritornare al tavolo dei negoziati. De Mistura ha poi incontrato responsabili del Marocco, dell’Algeria, della Mauritania nonché esponenti del gruppo Polisario. Aveva esteso questi incontri ai membri del Gruppo degli Amici del Sahara, vale a dire la Spagna, gli Stati Uniti e la Francia, paesi storicamente coinvolti da lontano nella vicenda del Sahara. Aggiungere oggi a questo dossier un contributo del tutto estraneo e tentando di sposare una posizione anti Marocco e pro Algeria, è un grave errore per un diplomatico la cui missione si basa normalmente su un’etica impeccabile.
Le legittime domanda: perché il mediatore non sia ancora riuscito a organizzare dei tavoli rotondi, a riunire i principali attori attorno a un tavolo? e perché non si sia pronunciato dopo l’adozione dell’ultima risoluzione sul Sahara?
Il suo approccio rischia di compromettere seriamente l’agenda fissata dal Consiglio di Sicurezza e di danneggiare i progressi e i risultati ottenuti in materia.

Yassine Belkassem

Yassine Belkassem, marocchino italiano, già pubblicista con www.stranieriinitalia.it, e Almaghrebiya, attualmente collabora con NotizieGeoplotiche.nete Ajialpress.com testata marocchina. Per Mediterranews cura aggiornamenti dal Marocco e non solo

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