Comunicati Stampa

Oggi alla CPI dell’Aja il Forum famiglie degli ostaggi presenta la denuncia contro Hamas. SETTEOTTOBRE si associa con la propria azione legale presentata il 12/2

L’associazione Setteottobre ha presentato formale atto di richiesta all’Ufficio del Prosecutor della Corte Penale Internazionale (International Criminal Court, ICC) affinché vengano urgentemente promosse tutte le opportune e necessarie indagini sui fatti del 7 ottobre 2023, quando più di 1200 persone ebree e israeliane, la maggior parte civili, sono state uccise e molte altre ferite e rapite da membri di Hamas nel territorio israeliano, in particolare in diversi kibbutz e moshav e in tre piccole città attorno alla Striscia di Gaza. Le condotte perpetrate dai membri di Hamas contro donne, uomini e bambini israeliani presentano elementi di tale gravità da integrare il crimine di genocidio come prescritto dall’Art. 6 (a)(b)(c) ed (e) e i crimini contro l’umanità, come prescritti dall’Art. 7 (a)(b)(d)(e)(f)(h)(k) dello Statuto di Roma. Nel 2015 l’Autorità Palestinese ha chiesto di essere ammessa allo Statuto di Roma con una dichiarazione ad hoc ed è stata ammessa come “Stato di Palestina”. Di conseguenza, la Corte penale internazionale ha giurisdizione sui crimini commessi sul territorio di Israele il 7 ottobre 2023, essendo i membri di Hamas, autori dell’attacco, cittadini palestinesi.

Vogliamo che la Corte Penale Internazionale dell’Aja indaghi sugli orrendi crimini commessi da Hamas il 7 ottobre. Sono crimini contro l’umanità. Hamas ha annunciato, ha perpetrato e continua a minacciare di sterminare gli ebrei che vivono pacificamente in Israele. A quel massacro è seguita un’onda drammatica di antisemitismo e di odio verso l’Occidente. Vedere che il Sudafrica abbia trovato ascolto alla Corte di Giustizia Internazionale con l’accusa di genocidio a carico dello Stato ebraico è agghiacciante. È la vittima che diventa carnefice e il carnefice vittima. Speriamo che la nostra iniziativa trovi il supporto di tanti e che all’Aja si possa lavorare per ricercare la verità” – ha spiegato il presidente dell’associazione Stefano Parisi nel presentare questa mattina l’iniziativa di Setteottobre insieme all’avvocato Laura Guercio penalista con abilitazione presso la Corte Penale Internazionale e docente universitario in Relazioni Internazionali, e al giornalista e scrittore Pierluigi Battista.

La richiesta di Setteottobre alla Corte Penale Internazionale è stata presentata anche a seguito dell’appello “Non si può restare in silenzio” sul femminicidio di massa perpetrato da Hamas il 7 ottobre 2023, che ha raccolto più di 17.000 adesioni.

www.setteottobre.com

L’associazione Setteottobre condivide e fa proprie le parole del Prosecutor dell’ICC Karim A. A. Khan pronunciate il 30 ottobre 2023 “Abbiamo guardato con orrore le immagini che emergono da Israele il 7 ottobre. Penso che nessuno di noi che sia genitore o abbia figli, nessuno di noi che abbia famiglie, nessuno di noi che sia vivo, nessuno di noi che abbia amore per Dio o amore per l’umanità nel nostro cuore potrebbe non aver sentito il gelo nel cuore nell’ascoltare i vari resoconti che sono giunti da così tanti civili innocenti in Israele le cui vite sono state distrutte in quel giorno fatale. E semplicemente non possiamo vivere in un mondo, non possiamo lasciare un mondo ai nostri figli dove incendi, esecuzioni, stupri e omicidi possano avvenire come se fossero normali, come se fossero da tollerare, come se potessero accadere senza conseguenze. Bambini, uomini, donne e anziani non possono essere strappati dalle loro case e presi come ostaggi, qualunque siano le ragioni. E quando si verificano questo tipo di atti, non possono restare non indagati e non possono rimanere impuniti. Perché questi tipi di crimini che tutti abbiamo osservato, che abbiamo visto il 7 ottobre, sono gravi violazioni, se dimostrate, del diritto internazionale umanitario”.

(traduzione non ufficiale, https://www.un.org/unispal/document/statement-of-icc- prosecutor-on-the-situation-in-the-state-of-palestine-and-israel/).

Nel richiamare e condividere tali parole, l’associazione ha formalmente richiesto al Prosecutor della ICC che tali atti non restino non indagati e impuniti e che siano adottate tutte le misure necessarie affinché la giustizia internazionale possa accertare la responsabilità degli autori dei crimini del 7 ottobre 2023 contro donne, uomini e bambini israeliani.

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