Attualità

Un convegno a Loano del Centro Antiviolenza Gentileschi

LOANO-“Parole come pietre: stereotipi e violenza di genere nel linguaggio giornalistico”, è il titolo della tavola rotonda organizzata dal Centro Antiviolenza Artemisia Gentileschi in collaborazione con il Lions Club Loano Doria e il Lions club Albenga Host che si svolgerà sabato a Loano, con inizio alle ore 15 e 30, nella sala consiliare del Comune. Ad aprire l’evento sarà lo stesso sindaco di Loano Luca Lettieri che farà gli onori dell’ospitalità ai relatori convenuti. Interverranno la dottoressa Giuseppina Cortese, socio-linguista, professore  emerito all’Università di Torino, la  dottoressa Bruna Bertolo, storica ed il gironalista Stefano Pezzini. L’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali definisce la violenza come una “violazione della dignità e dell’uguaglianza delle donne”. In questo i giornalisti hanno una particolare responsabilità: “Con i loro servizi, i media creano la consapevolezza che la violenza contro le donne è un reato penale, e non un destino, non un dramma, non una tragedia”. Devono raccontare la violenza, ma senza usare stereotipi.                                                                       “La comunicazione deve essere esatta – spiegano gli organizzatori-non deve esserci alcuna giustificazione per il reo di femminicidio o per il maltrattante; non sono episodi legati a un determinato ceto sociale o a momenti di rabbia e il più delle volte si fa luce sul sensazionalismo della notizia, senza però approfondire il problema, per aiutare a risolverlo”. L’obiettivo deve essere quello di promuovere cambiamenti culturali, eliminando pregiudizi e stereotipi, portando in evidenza il fenomeno. Sui media, giornali e televisione, vediamo spesso che si parla di violenze sessuali analizzando il modo di vestire o la libertà sessuale della vittima di femminicidi dovuti alla gelosia o al troppo amore, ma l’amore non uccide. “Occorre cambiare la cultura che parla di violenza di genere- spiegano gli organizzatori- questo è un cammino di conoscenza che porta a eliminare tutti gli stereotipi che sono così profondamente radicati nella nostra società e nel nostro modo di essere e di pensare, da sembrare naturali. Auspichiamo che senza pregiudizi e discriminazioni, rispettando la dignità femminile, siano approfondite tutte le fonti di informazione, per mettere nella giusta luce la ricostruzione del fatto accaduto”. Molto importante è l’atteggiamento degli uomini verso questa problematica: “Non sottovalutiamo – concludono gli organizzatori- anche la responsabilità maschile perché, se vogliamo raggiungere un cambiamento culturale, l’apporto degli uomini è di fondamentale importanza. E’ altrettanto importante avvalersi di coloro che hanno ben chiaro il fenomeno, specialmente le associazioni che hanno come missione la tutela della donna e ovviamente i centri antiviolenza, che, insieme con la donna, organizzano per lei percorsi di uscita dalla violenza”. Per avere maggiori informazioni è possibile telefonare ai numeri 0182571517 e 3664387011.

                 CLAUDIO ALMANZI

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