Sassari, presentazione del libro “Le lettere di Grazia Deledda ad Andrea Pirodda
Quasi duecento documenti tra lettere, biglietti e cartoline scritti da Grazia Deledda ad Andrea Pirodda – con cui l’autrice nuorese ebbe una relazione epistolare e sentimentale durata otto anni – sono stati raccolti in un nuovo volume dello studioso Piero Mura, “Le lettere di Grazia Deledda ad Andrea Pirodda (1891-1899), diario di un apprendistato umano e letterario” (edizioni Il Maestrale). Il volume sarà presentato giovedì 21 marzo alle ore 18 alla Biblioteca universitaria in via Enrico Costa 57.
L’evento inaugura ufficialmente gli appuntamenti sardi del Festival “Mediterranea. Culture, scambi, passaggi” 2024, organizzato da AES – Associazione Editori Sardi, preceduto lo scorso 8 marzo dalla partecipazione a Book Pride a Milano per il convegno “Editoria delle Regioni e del Territorio. Quale futuro?”, oltre che con uno stand collettivo cui hanno aderito 15 case editrici indipendenti sarde.
All’incontro di giovedì 21 – a ingresso libero – parteciperanno la presidente AES Simonetta Castia e
il direttore della Biblioteca universitaria Giovanni Fiori. Il libro, che sarà presentato dall’autore insieme al critico letterario Alessandro Marongiu, è un epistolario inedito che consente di affacciarsi su un periodo fra i meno conosciuti della biografia deleddiana. In queste lettere, infatti, si assiste a quella evoluzione che porta una giovinetta di provincia, dotata ma sognante e timida, a divenire la sola scrittrice italiana ad aver ricevuto il Premio Nobel. Di tale periodo di formazione, le lettere ad Andrea Pirodda rappresentano una sorta di “diario di viaggio” che fornisce notizie di prima mano sui fatti salienti della vita della scrittrice e del suo mondo mentre rivela al contempo cronologia e ragioni di future scelte tematiche e stilistiche operate in ambito narrativo. Queste carte svelano un lungo processo di “autoanalisi”: nello sterminato monologo che è la sua epistolografia, Deledda compie un’indagine approfondita su di sé e, in questo spazio, impara a conoscersi e insieme si costruisce, con uno scavo profondo, le fondamenta per la fabbrica dei suoi personaggi. Il carteggio, oltre ad avere una dimensione personale e intima, è realmente un osservatorio sulle modalità lavorative della Deledda, intese sia come scrittura sua di romanzi novelle e poesie, sia come capacità di tessere relazioni nel mondo editoriale e far crescere il proprio nome, consentendo di vedere più in profondità nell’ambiente nuorese in cui la scrittrice era inserita e quindi di conoscerlo per come lei lo percepiva e raccontava: e questo per sfatare un po’ della mitologia sulla Deledda semplice vittima appunto di ogni angheria preveniente appunto da quell’ambiente.
Piero Mura, nuorese, è studioso di letteratura italiana moderna e contemporanea. Si è occupato di Teoria dei giochi e, in particolare, di OPLEPO (Opificio di Letteratura Potenziale). Ha pubblicato saggi e articoli su diversi autori, fra i quali Grazia Deledda, Sergio Atzeni, Italo Calvino, Fabrizio De André, Pier Paolo Pasolini e Giuseppe Dessì. Attualmente conduce una ricerca su una raccolta di manoscritti deleddiani inediti.
Il festival “Mediterranea. Culture, scambi, passaggi” è organizzato da AES con il sostegno della Regione Sardegna, della Fondazione di Sardegna, del Comune di Alghero con il patrocinio e in partenariato con la Fondazione Alghero, l’Azienda Speciale Parco Naturale Regionale di Porto Conte, la Biblioteca Universitaria di Sassari e un ampio parterre di istituzioni e privati.