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Partenariato Marocco-UE. Le conclusioni dell’Avvocato Generale della CGUE danno ragione al Marocco e fastidio all’Algeria e suo “polisario”

Sul ricorso presentato dall’Unione Europea per annullare la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) del 29 settembre 2021 relativa agli accordi di pesca e agricoltura con il Marocco, l’Avvocato generale, Tamara Capeta ha reso pubbliche le sue conclusioni il 21 marzo che saranno al vaglio dei giudici della corte nella seconda metà del 2024. Il Marocco ha preso nota di tale documento e ha insistito che le istituzioni europee devono assumersi le proprie responsabilità, per proteggere il partenariato UE-Marocco e difenderlo di fronte alle provocazioni procedurali e alle manovre politiche.
Al contrario delle disinformazioni prodotte ad Algeri e riciclate all’estero, l’avvocato generale, raccomanda di annullare la sentenza del Tribunale di primo grado e di mantenere la validità degli accordi di pesca e di agricoltura firmati tra il Marocco e l’UE.
Da una prima parte, le conclusioni sono in linea con la volontà del Marocco di rivedere le basi del partenariato nel settore della pesca, al fine di renderlo un partenariato qualitativo di nuova generazione. L’obiettivo comune per il Marocco e l’UE sarebbe quello di procedere verso un moderno quadro contrattuale proficuo, interessato allo sviluppo socioeconomico, allo sviluppo sostenibile e alla conservazione delle risorse della pesca.
Da una seconda parte, Tamara Capeta non riconosce alcuna legittimità o legalità alla milizia del Polisario nel presentare denunce a nome della popolazione del Sahara marocchino. Di più, “Il Polisario non è riconosciuto come “Il” rappresentante del popolo del Sahara Occidentale né dalle Nazioni Unite né dall’Unione Europea”, ha osservato, aggiungendo che oltre ad essere mai “eletto” dalla popolazione ed “impossibile stabilire con certezza se goda del sostegno della maggioranza”, con determinazione, Tamara Capeta afferma che al gruppo Polisario sostenuto dall’Algeria “non è mai stato concesso lo status di movimento di liberazione nazionale dalle Nazioni Unite o dall’Unione Europea e dai suoi Stati membri”. Quindi, pretendere di essere “l’unico rappresentante” del Sahara non è coerente con la posizione dell’Unione Europea.
Si ricorda che, nella sentenza del 29 settembre 2021, la CGUE aveva sbagliato di pretendere che al livello internazionale il Polisario è “riconosciuto come rappresentante del popolo del Sahara Occidentale”.
Secondo l’avvocato generale, l’UE ha il diritto di concludere accordi con il Marocco che coprano le sue province meridionali.
Da un terza parte, l’Avvocato Generale ha respinto la richiesta di un’associazione pro Polisario di vietare l’importazione di prodotti agricoli dal Sahara Marocchino. Ciò vuol dire il continuo commercio di prodotti agricoli.
Va ricordato che il Marocco non fa parte del procedimento davanti alla CGUE, che riguarda in primo luogo il Consiglio dell’UE sostenuto dalla Commissione europea e da diversi Stati membri, che difendono gli accordi con il Marocco.
Dalla quarta parte, le conclusioni sottolineano la preminenza dell’Iniziativa marocchina per l’Autonomia del Sahara nell’ambito dell’unità e della sovranità del Marocco. È stato evidenziato a questo proposito che dal 2018, il sostegno al Piano di Autonomia presentato dal Regno del Marocco nel 2007 sembra aumentare anche nell’Ue.

Yassine Belkassem

Yassine Belkassem, marocchino italiano, già pubblicista con www.stranieriinitalia.it, e Almaghrebiya, attualmente collabora con NotizieGeoplotiche.nete Ajialpress.com testata marocchina. Per Mediterranews cura aggiornamenti dal Marocco e non solo

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