Comunicati Stampa

Trentino, le meraviglie della Sardegna e del Sinis

Fondazione Mont’e Prama, Dinamo Sassari e FASI a Trento per promuovere la conoscenza dei beni archeologici sardi e del Sinis. Lo Spazio Archeologico Sotterraneo del S.A.S. di Trento a ha ospitato, questa mattina, l’evento in occasione della trasferta del sodalizio sassarese in Trentino per il campionato di Serie A di basket. Due conferenze e un concerto del Coro Polifonico di Laconi ospitato nel Castello del Buonconsiglio. Prosegue dunque la campagna di comunicazione congiunta finalizzata alla divulgazione del patrimonio archeologico e culturale dell’isola.
La giornata si è aperta con i saluti di Franco Marzatico, Direttore generale dell’Unità di missione strategica della Soprintendenza per i Beni e le Attività culturali della Provincia Autonoma di Trento che ha portato anche i saluti di Francesca Gerosa, vice presidente della stessa Provincia autonoma. Marzatico si è soffermato sui legami tra Trento e la Sardegna e Laconi in particolare, ma anche sul binomio sport e cultura. “L’idea che lo sport si accompagni alla cultura rappresenta un fattore importante di coesione sociale e testimonia l’attenzione verso il prodotto culturale e verso il suo più ampio messaggio”.
Anthony Muroni, presidente della Fondazione Mont’e Prama, nel suo intervento ha sottolineato l’impegno della Fondazione per far conoscere il patrimonio archeologico sardo nella Penisola e in Europa. “La campagna di comunicazione congiunta con Dinamo Sassari e FASI, per il secondo anno consecutivo, ci consente di raggiungere i più importanti luoghi della cultura in Italia, come accade oggi con lo Spazio Archeologico Sotterraneo di Trento, in cui abbiamo l’onore di essere ospitati. Nel cinquantesimo anno dalla scoperta dei Giganti lavoriamo assieme ai nostri partner per fare in modo che sempre più persone possano conoscere e apprezzare la cultura e l’archeologia sarda”.
“Siamo particolarmente orgogliosi quest’oggi di condividere con Trento un pezzo del patrimonio culturale sardo: questa è una terra alla quale siamo legati da una rivalità sportiva che però fuori dal campo ha sempre avuto i connotati di una bella amicizia”. Così Francesco Sardara, Amministratore delegato della Dinamo Sassari. “Un legame che riassume perfettamente i valori dello sport ai quali siamo legati entrambi. Oggi è un onore per noi portare qui non solo le bellezze archeologiche della Sardegna e del Sinis ma anche le eccellenze culturali della nostra Isola rappresentate dal coro polifonico di Laconi. Siamo
fieri – ha detto ancora Sardara – di portare un frammento di questa eccellenza a Trento con la speranza che possa incuriosire i tanti tifosi dell’Aquila e non solo a scoprire la Sardegna”.
“A Trento prosegue la preziosa e fattiva collaborazione tra FASI e Fondazione Mont’e Prama grazie all’entusiasmo dei circoli : Maria Carta di Rovereto, Eleonora d’Arborea di Bolzano, Sebastiano Satta di Verona con il Coordinamento FASI dei circoli del Nord Est” ha detto nel suo intervento Bastianino Mossa, presidente della FASI. “I sardi presenti in questi territori, da veri e propri “Ambasciadores de Sardigna”, supporteranno la proposta culturale dalla Fondazione Mont’e Prama”.
“Attraverso le conferenze della stessa Fondazione – ha detto ancora Mossa – potremo promuovere tra i nostri soci la possibilità, per chi farà le vacanze in Sardegna, di visitare e apprezzare l’offerta culturale di quel territorio e il bellissimo nuovo spazio espositivo dei Giganti presso il museo Marongiu di Cabras. Saremo presenti al Palavis di Trento a sostenere i Giganti della Dinamo che tanto entusiasmo e passione generano nei Sardi fuori Sardegna”.
Durante la mattinata l’archeologo Giorgio Murru, Direttore dell’area scientifico-didattica della Fondazione Mont’e Prama, ha tenuto una conferenza dal titolo “Spiriti e Dei nella Sardegna preistorica”, con le immagini del fotografo Nicola Castangia. A seguire l’archeologa Nicoletta Camedda ha illustrato il Parco Archeologico naturale del Sinis.
Particolarmente apprezzata l’esibizione del Coro Polifonico di Laconi che si è svolta dopo le conferenze al Castello del Buonconsiglio.

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