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Istat: Save the Children, 1 bambino su 7 in povertà assoluta, il valore più alto degli ultimi 10 anni. Necessario porre il tema al centro dell’agenda politica

Provvedimenti immediati per affrontare l’emergenza e una strategia nazionale integrata di lungo termine per assicurare a tutte le bambine e i bambini e gli adolescenti che vivono in Italia le stesse opportunità di crescita. Lo chiede Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro, alla luce dei nuovi allarmanti dati sulla povertà assoluta pubblicati stamattina dall’Istat.

Secondo le stime preliminari, nel 2023 l’incidenza di povertà assoluta individuale per i minori ha raggiunto il valore più alto della serie storica dal 2014, attestandosi al 14%. I minori in povertà assoluta nel nostro Paese sono 1,3 milioni. La presenza di figli minori continua a essere un fattore che espone maggiormente le famiglie al disagio socio-economico; l’incidenza di povertà assoluta si conferma infatti più marcata per le famiglie con almeno un figlio minore (12,0%), rispetto alla generalità delle famiglie (8,5%).

“I dati Istat sono allarmanti e confermano la necessità di porre il tema della povertà minorile in cima all’agenda politica – dichiara Daniela Fatarella, Direttrice generale di Save the Children Italia –. La povertà assoluta è un’emergenza che condiziona non solo il presente ma anche il futuro dei più piccoli: blocca sul nascere talenti e aspirazioni negando a bambine, bambini e adolescenti che nascono in contesti più difficili pari opportunità di crescita. È fondamentale intervenire per contrastarla con provvedimenti immediati, come la gratuità delle mense scolastiche per i minori in povertà, e con una strategia nazionale capace di integrare politiche nell’area dell’istruzione, della salute, dell’economia, dalle politiche abitative e dei servizi per la prima infanzia, secondo un approccio centrato sui minori, e con risorse dedicate”. 

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