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Carlantino, tre giorni di festa

Tanti visitatori dalle province di Foggia e Campobasso, un sole splendente a illuminare una giornata, quella di domenica 26 maggio, in cui Carlantino, ancora una volta, è tornato a celebrare l’antica festa dedicata alla Madonna della Ricotta. Il bilancio dei tre giorni di festa è davvero molto positivo. Bambini, giovani e tante famiglie si sono tutti ritrovati in piazza per osservare da vicino tutte le fasi di trasformazione del latte, per poi degustare formaggi, mozzarelle e ricotta. Splendido il colpo d’occhio assicurato dalla musica e dalla marcia danzante del gruppo majorette di Carlantino. Come ogni anno, la solenne processione per le vie del paese è stata molto partecipata. Molto apprezzate, infine, le esibizioni del Quartetto dell’Orchestra da Camera di Lucera e la musica della banda “Città di Manfredonia” diretta dal maestro Giovanni Esposito.

La festa è terminata con uno spettacolo pirotecnico. Il gran finale della domenica è stato preceduto, venerdì e sabato, da tanti eventi capaci di coinvolgere tutta la popolazione. Particolarmente apprezzato dai più piccoli è stato lo spettacolo Circus Party” organizzato dall’associazione “Pignalandia”. Grande partecipazione anche per le degustazioni, il concerto della cover band di Vasco Rossi e la seconda edizione della Sagra della Ricotta, accompagnata sabato da una cover band che ha reinterpretato le canzoni delle più famose regine del pop italiano.

IL FUTURO. “In collaborazione con le realtà più attive del tessuto sociale, culturale ed economico carlantinese”, annuncia il sindaco Graziano Coscia, “abbiamo intenzione di valorizzare ulteriormente questa festa che racchiude ed esprime tutto il patrimonio materiale e immateriale del nostro borgo, della cultura contadina e delle potenzialità che caratterizzano il comparto agricolo e agroalimentare di Carlantino. Vogliamo farne un appuntamento ancora più grande e importante, anche in chiave turistica, poiché maggio è il mese ideale per scoprire e apprezzare il nostro territorio”.  

LA TRADIZIONE. La festa della “Madonna della ricotta” deve il suo nome a una consuetudine ormai lontana, quella della transumanza.  A Carlantino, per far pascolare e rifocillare le proprie greggi gratuitamente, senza pagare nulla ai proprietari terrieri, giungevano pastori dall’Abruzzo, dal Molise e dalle regioni del Centro Italia. Portavano le loro pecore su Monte San Giovanni. Ai piedi dell’altura, sorge la Chiesa dedicata alla Santissima Annunziata. I pastori, come segno di ringraziamento, prima di lasciare la generosa e ospitale terra di Puglia, rendevano omaggio alla Madonna lasciando in offerta latte, formaggi, ricotta. Consuetudine e ricorrenza che, ogni anno, Carlantino ricorda celebrando colei che nell’immaginario popolare da Santissima Annunziata si è trasformata in “Madonna della ricotta”.

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