Marcia notturna, parafrasi. Analisi e significato della lirica di Umberto Saba.
Marcia notturna
Con le lanterne del tempo di guerra
si procede, e la luna ha un tenue velo,
tutte le chiare stelle ardono in cielo.
Oh, spegnete quei lumi, uomini, in terra!
Presso, nel mare, quell’argenteo gelo
trema, e ci segue. Ebbri di sonno, stanchi
di querelarsi e di cantare, i fanti
tornano sotto un luminoso cielo,
lungo il golfo che a me ricorda quello
dove nacqui, che a notte ha il tuo sorriso
malinconico, l’aria del tuo viso.
Cosi che intorno io mi ritrovi il bello
lasciato quando qui venni a marciare,
e i sonni dell’infanzia a ritrovare.
Marcia notturna, la parafrasi
I soldati marciano al chiarore delle lanterne mentre le stelle brillano in cielo. Oh uomini, spegnete le luci che provocano la guerra. Il tremolio della luce lunare segue i soldati nel loro cammino. I fanti, ubriachi di sonno, stanchi di mormorare e di cantare continuano a muoversi sotto il cielo brillante, lungo il golfo di Salerno che mi ricorda quello di Trieste. Durante la notte anche questo mare ti somiglia. Io così mi ricordo tutte le cose belle che ho dovuto lasciare per arruolarmi e venire a marciare. Mi sovvengono anche i giochi di guerra che si facevano durante l’infanzia.
La lirica è scritta durante la Grande Guerra ed è ambienta a Salerno. La lirica evidenzia il dramma della guerra contrapposto alla bellezza del luogo. Nonostante il mare e i dolci ricordi che questo evoca la tragedia degli uomini non cambia. Le parole, scarne e fredde, simboleggiano la stanchezza di fanti stanchi e demoralizzati. Il testo evidenzia alcuni concetti ricorrenti in tutta la produzione di Umberto Saba come, per esempio, il netto rifiuto contro la guerra. Inoltre, lo scrittore si ferma a riflettere sullo stato d’animo dei soldati che si ritrovano impauriti a dover combattere per obbligo.
Bisogna evidenziare che lo scrittore, allo scoppio della Grande Guerra, è dichiaratamente interventista. Le sue posizioni cambiano nettamente dopo esser tornato dal conflitto profondamente cambiato da quanto vissuto.
