Ungaretti: Pellegrinaggio, Analisi del testo Prima Traccia Maturità
E’ una poesia di guerra quella di Ungaretti. E’ Ungaretti in guerra quello che si racconta in Pellegrinaggio, una delle poesie più cariche di espressività.
Pellegrinaggio
In agguato
in queste budella
di macerie
ore e ore
ho strascicato
la mia carcassa
usata dal fango
come una suola
o come un seme
di spinalba
Ungaretti
uomo di pena
ti basta un’illusione
per farti coraggio
Un riflettore
di là
mette un mare
nella nebbia
Valloncello dell’Albero Isolato il 16 Agosto 1916
Parafrasi ed analisi del testo
Ungaretti qui racconta come ci si sente e come si sta in un agguato in guerra. Nascosto in agguato tra questi cunicoli come budella per tante ore ho trascinato il mio corpo logorodal fango come una suola o come un seme di biancospino .
Ungaretti, uomo che sopporta pene e fatica, ti basta poco per sopravvivere. Un barlume di luce, forse un faro nemico illumina la nebbia e sembra un mare.
E’ una poesia particolare, racconta emozioni e sensazioni di un uomo stanco della guerra, un corpo, quello del poeta che sembra una carcassa da portare avanti ed invece no è il suo corpo quello di Ungaretti stanco della vita da trincea.
E’ sì una poesia di guerra ma è un viaggio dentro l’anima del poeta stesso come in tutta la raccolta di cui fa parte questa poesia. E’ stata scritta in un luogo ben determinato “Valloncello dell’Albero isolato, il 16 agosto 1916” e fa parte della raccolta L’Allegria(la raccolta poetica nella quale Ungaretti ha cantato la propria esperienza di soldato sul fronte del Carso durante la Prima guerra mondiale).
La lirica è suddivisa in tre strofe: di cui la prima è la più lunga ed è costituita da dieci versi e due quartine più brevi. In puro stile ungarettiano manca la punteggiatura ma si usa lo spazio bianco ed il punto a capo per fermare la voce e generare emozioni.
La poesia è divisa in 3 parti: carica di sofferenze fisiche e psicologiche. Una vera esperienza di guerra in parole.