Traduzione Minosse o della Legge
Minosse o della Legge è un testo in greco attribuito a Platone ma di cui si hanno parecchie incertezze. La leggenda di Minosse infatti esiste nonostante il famoso e noto dialogo platonico che, non a caso, ne porta il nome. La figura di Minosse e la sua identità non sfuggono alle contraddizioni di cui abbonda il mito greco: sovrano saggio e sommamente giusto o tiranno crudele ed efferato. E, nel dialogo a lui intitolato, Platone ci indica una via che consente a noi di comporre questa contraddizione. Ma il vero tema del dialogo – di cui fa fede il sottotitolo – è quello della legge, della sua essenza, della sua funzione, nonché dei rapporti tra legge, giustizia e politica. E dato intuire come si tratti di temi di strettissima attualità che ci dimostrano – ce ne fosse bisogno – come attingere alla fonte del pensiero greco significhi, per noi occidentali, recuperare, almeno in parte, la consapevolezza della nostra identità.
Traduzione testo maturità: Minosse o della Legge
Questa è la lode, espressa in poche parole, che Omero fece di Minosse, una lode che Omero non riservò a nessun altro eroe. Che Zeus infatti sia un sapiente e che questa arte sia bellissima, Omero lo fa vedere spesso, anche in altre occasioni, ma soprattutto qui. Dice infatti che Minosse fu in rapporto diretto con Zeus per nove anni e frequentò la sua compagnia, per farsi educare da lui come da un maestro di sapienza. Ed è appunto questa la lode straordinaria: Omero infatti non riconobbe a nessun altro eroe, se non a Minosse, il privilegio di essere educato da Zeus. E nella Nekyia dell’Odissea rappresenta Minosse, e non Radamanto, mentre svolge il ruolo di giudice impugnando uno scettro d’oro; Radamanto invece non lo rappresenta come giudice in questa scena, e non parla mai, neppure in altri passi, di sue conversazioni con Zeus. Perciò affermo che Minosse è stato lodato da Omero più di tutti gli altri: infatti, essere figlio di Zeus e l’unico a essere stato educato da Zeus, è una lode che non può essere superata.
Giuseppe Zanetto, docente di letteratura greca presso l’Università Statale di Milano. Fonte: Il Corriere della Sera