Sassari, la nuova frontiera della diagnostica: mammografie con mezzo di contrasto all’Aou di Sassari
Un impatto positivo sulla vita di molte donne grazie a una diagnosi precoce e accurata, una diminuzione dell’ansia delle pazienti, la garanzia di un accesso a cure tempestive e personalizzate, un aumento delle prestazioni senologiche erogate. Il 5 giugno 2024 rappresenta una data importante per la Radiologia dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari perché, per la prima volta in Sardegna, sono state eseguite mammografie con mezzo di contrasto o Cem (Contrast-Enhanced Mammography), una tecnica avanzata che promette di rivoluzionare la diagnosi precoce del cancro al seno. Un evento che segna un passo significativo verso un approccio più efficace e preciso nella lotta contro questa malattia.
«L’implementazione della mammografia con mezzo di contrasto rappresenta un ulteriore traguardo per l’Aou di Sassari e costituisce un motivo di orgoglio per tutta la comunità scientifica e medica della nostra isola – sottolinea il professor Salvatore Masala, direttore della Struttura complessa di Scienze radiologiche, interventistiche e d’urgenza dell’Aou di Sassari – Questa metodica permette di evidenziare, in maniera più dettagliata, le lesioni sospette e facilita l’individuazione dei tumori che potrebbero essere invisibili con i sistemi convenzionali».
La Cem si distingue dalle tradizionali mammografie per l’utilizzo di un agente di contrasto che viene iniettato nella paziente prima dell’esame e, grazie alla migliore definizione delle immagini, riduce il rischio di falsi positivi e falsi negativi e diminuisce la necessità di ulteriori esami diagnostici invasivi.
«Le immagini ad alta risoluzione ottenute con la Cem permettono una valutazione più precisa dell’estensione del tumore e aiuta i medici a pianificare in modo più efficace il trattamento e l’eventuale intervento chirurgico. La capacità di identificare più lesioni all’interno dello stesso seno o in entrambi i seni contemporaneamente, rende la Cem uno strumento prezioso per una diagnosi completa e tempestiva», dichiara il professor Masala.
«Siamo particolarmente soddisfatti perché gli accessi in Diagnostica senologica, anche grazie alle nostre tecnologie di ultima generazione, nel primo semestre 2024 sono aumentati sensibilmente rispetto al primo semestre del 2023. Quest’anno abbiamo avuto 320 accessi in più rispetto allo scorso anno e abbiamo raggiunto le 3000 unità e anche le prestazioni hanno registrato un sensibile aumento (6700), con un incremento di diversi esami come mammografie, ecografie, tomosintesi», afferma il direttore della struttura di viale San Pietro.
«L’equipe della Diagnostica senologica si prende cura delle pazienti accompagnandole dal momento dell’accoglienza fino alla comunicazione della diagnosi, cercando di mantenere la continuità durante il loro percorso con lo stesso radiologo senologo. Collaboriamo quotidianamente, in un’ottica multidisciplinare, con la Breast unit, una struttura che vede coinvolte tutte le figure professionali che si occupano della patologia mammaria – ha dichiarato Maria Luisa Marongiu, responsabile della Struttura semplice di Radiodiagnostica senologica – La Cem aumenta la sensibilità e la specificità della mammografia poiché consente di individuare anche le lesioni più piccole o quelle mascherate da tessuto».
La Struttura semplice di Diagnostica senologica è afferente alla Struttura complessa di Scienze radiologiche, interventistiche e d’urgenza di cui fanno parte anche l’Istituto di Scienze radiologiche di viale San Pietro e la Radiologia dell’Ospedale civile Santissima Annunziata.
«Il prendersi cura di ogni singola paziente ci permette di aiutare le donne ad affrontare ed elaborare la situazione di smarrimento e disagio scaturita dalla comunicazione di malattia e indirizzarle immediatamente alla Breast unit», ha affermato la dottoressa Marongiu.
Le pazienti che affrontano un duro percorso prima di elaborazione della malattia e poi di cura, proseguono il loro percorso nella radiologia senologica con controlli annuali, semestrali, o al bisogno, per almeno cinque anni dall’inizio delle terapie, in modo da rivalutare e seguire nel tempo la malattia.
«Accogliamo quotidianamente pazienti inviate dal medico di base, sia asintomatiche sia con segni e sintomi di patologia mammaria di recente riscontro, pazienti afferenti alla Breast Unit e che necessitano di valutazioni ed approfondimenti diagnostici ed a quelle sottoposte a trattamenti medici e/o chirurgici in follow up. Vengono eseguite consulenze su esami effettuati da altri centri del territorio e, se necessari, approfondimenti diagnostici di vario livello volti ad una conclusione diagnostica finalizzata alla migliore cura possibile», ha concluso la dottoressa Marongiu.
Mentre grazie all’innovazione tecnologica, l’Aou di Sassari ha fatto un significativo passo avanti nella diagnosi del cancro al seno, di particolare rilevanza è l’attribuzione della medaglia d’oro alla scuola di specializzazione in Radiologia dell’Università di Sassari per il lavoro scientifico inerente la Radiologia senologica.
In occasione del 51° Congresso nazionale della Società italiana di radiologia medica (Sirm) che si è svolto a Milano dal 20 al 23 giugno, la Scuola di Sassari ha ottenuto il prestigioso riconoscimento per il miglior contributo scientifico presentato al Grant Jmiir, la nuova rivista della Sirm nella quale sarà pubblicato a breve.
Su 34 lavori scientifici nei vari ambiti radiologici provenienti da tutte le Università italiane, è stato premiato il lavoro, presentato da Liala Mirella Fattacciu, dottoressa in formazione e dalla sua tutor, la dottoressa Claudia Pinna dell’Aou di Sassari. Lo studio riguarda l’identificazione della migliore metodica di imaging capace di correlare le residue dimensioni tumorali post chemioterapia neoadiuvante con il dato istologico definitivo post chirurgia.
«Un premio alla Scuola diretta dal professor Mariano Scaglione che sottolinea l’eccellenza formativa e la qualità della ricerca condotta presso il nostro Istituto, confermando Sassari come un punto di riferimento nel campo della Radiologia. È motivo di grande soddisfazione per tutto il gruppo dei radiologi» ha concluso il professor Masala.
Tipi di percorsi
I percorsi diagnostici comprendono indagini di primo livello: mammografia 2D e 3D, (tomosintesi) ed ecografia, indagini di secondo livello: agoaspirati/agobiopsie mammarie ecoguidate, agoaspirati /agobiopsie ecoguidate dei linfonodi, specie ascellari e indagini di terzo livello, la risonanza magnetica (Rm) della mammella, l’agobiopsia diagnostica e talvolta terapeutica con sistema di prelievo vacuum assistito (VABB / VAE) e l’innovativa mammografia con mezzo di contrasto (CEM).
Macchinari all’avanguardia
La Radiologia Senologica vanta l’utilizzo di macchinari all’avanguardia.
Ha in dotazione due mammografi digitali (entrambi dotati di sistemi per tomosintesi) di ultima generazione. Entrambi permettono di effettuare in casi selezionati la mammografia con mezzo di contrasto e sono dotati di particolari sistemi integrati: un sofisticato algoritmo che permette di rilevare in maniera obiettiva la distribuzione e la consistenza (il grado di densità) del parenchima mammario (Applicazione QUANTRA) ed il sistema Affirm di Hologic , apparecchiatura di nuova generazione che consente di eseguire biopsie sotto guida stereotassica digitale sia in 2D (mammografica) che in 3 D (tomosintesi) consentendo di individuare facilmente le lesioni riducendo la dose erogata al paziente; un tavolo con applicato sistema mammografico digitale stereotassico che ottempera alle medesime funzioni ma dotato di tecnologia inferiore; un ecografo dedicato.
La Radiologia Senologica si avvale inoltre di apparecchiature di Risonanza magnetica, da 1,5 T con bobine e protocolli dedicati e costantemente ottimizzati per lo studio della ghiandola mammaria in tutti gli specifici casi in cui essa è necessaria e consigliata.