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Cagliari, presentata la nuova mostra del Centro comunale Exma

Era il 1928 quando Silvio Senis, un agricoltore di San Gavino, decise di aprire nel paese il primo cinematografo pubblico. Si trattava di un cinema all’aperto allestito nel cortile della sua casa campidanese. Un progetto che includeva anche una locanda con alcune stanze per gli operai e ingegneri che si trovavano a lavorare alla costruzione della famosa fonderia.

Il cinema Savoia, ribattezzato Olimpia nel secondo dopoguerra e trasformato nel frattempo in sala al chiuso, passò di padre in figlio rimanendo in attività fino agli inizi degli anni ’90. Sessant’anni durante i quali la famiglia Senis ha custodito circa 8000 tra manifesti e locandine, ora in parte sotto tutela della Soprintendenza per il valore storico – culturale, oltre a macchinari, che testimoniano la storia del cinema in Sardegna in quegli anni.

Il Centro comunale d’arte Exma dall’11 luglio al 31 agosto propone una mostra dal titolo I manifesti cinematografici della collezione Senis, il cinema e l’arte dell’illustrazione che attinge da questo straordinario fondo e presenta al pubblico ventisei affissioni cinematografiche inedite, locandine, fotobuste e manifesti – che dagli anni Trenta agli anni Sessanta del Novecento ripercorrono l’evoluzione di tecniche e tendenze comunicative. Anselmo Ballester, Ercole Brini, Sandro Symeoni sono solo alcuni degli illustri nomi che firmano i manifesti esposti, capaci di raccontare l’essenza dei film più e meno noti.

La mostra è ideata e organizzata da Orientare con la collaborazione del responsabile della collezione Giorgio Senis, il patrocinio del Comune di Cagliari, la consulenza tecnico-scientifica della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna – ente responsabile della tutela della collezione.

Nel corso delle settimane d’apertura la mostra sarà accompagnata dalla proiezione di un ciclo di film. Si inizia giovedì 11 con La terra delle donne, di Marisa Vallone, per poi proseguire il 18 luglio con Donne di miniera, regia di Roberto Carta, Ritratti di famiglia, regia di Manuela Tempesta il 25 luglio e infine Tensione superficiale, regia di Giovanni Aloi, il 1 agosto. Le proiezioni si terranno tutte con inizio alle ore 19:30 nella Sala conferenze dell’Exma.

Nell’esposizione, oltre ai manifesti, è possibile fare un viaggio indietro nel tempo e immergersi negli spazi del Cinema Olimpia: la biglietteria, la cabina di proiezione, la sala cinematografica, luoghi che rivelano esperienze di vita e costume dell’epoca.

Un’occasione imperdibile per poter apprezzare un patrimonio storico e culturale di rilievo come attestazione di una storia condivisa del cinema, del territorio e della comunità. La collezione è infatti anche la testimonianza tangibile della memoria storica dei cittadini e del territorio: luogo di incontro e socializzazione per oltre cinquant’anni, le vicende del cinema della famiglia Senis si intrecciano così con la storia economica e sociale del luogo. 

Il valore storico – artistico della collezione è stato riconosciuto nel 2020 dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna con decreto che ne dichiara il particolare interesse culturale. 

La storia. Il cinema Senis nasce a San Gavino Monreale per iniziativa di Silvio Senis, piccolo imprenditore agricolo geniale e visionario, che negli anni Venti intuisce le potenzialità del cinema come risorsa economica alternativa a quella agropastorale. Le vicende del cinema si legano alle dinamiche politiche del Novecento divenendo per più di un cinquantennio un fondamentale luogo di incontro e socializzazione per tutta la comunità locale, fino agli anni Ottanta, quando nuove esigenze culturali ed economiche sanciscono il definitivo declino dei piccoli cinema di paese. In concorrenza con il cinema Collu, altra sala storica locale, il cinema Senis acquisisce principalmente produzioni “popolari” a basso costo, più economiche e remunerative. I manifesti cinematografici, oltre a essere testimonianza materiale delle attività del cinema Senis, sono una preziosa raccolta storico-artistica, le cui opere sono firmate dagli esponenti più attivi del cartellonismo cinematografico italiano. I pittori e gli illustratori, benché incaricati direttamente dalle case di distribuzione, si dimostrano sostanzialmente liberi nelle scelte iconografiche e stilistiche, enfatizzano l’uso del colore a scopo comunicativo e dipingono immagini di impatto, volte a valorizzare il ruolo dei divi cinematografici. Questi artisti diventano dunque fautori di un linguaggio figurativo popolare, immediato e innovativo, benché influenzato dalle correnti artistiche del Novecento, in grado di stimolare l’immaginazione di intere generazioni.

Dal cinema al museo stabile. L’ex cinema Olimpia è ora al centro di un progetto che dovrebbe portarlo a diventare un museo stabile del cinema unico in Sardegna, che racconti questa ”avventura” familiare iniziata un secolo fa. Raccogliendo l’idea iniziale del fondatore, il progetto prevede spazi dove potersi fermare per studiare e trascorrere il tempo libero magari all’interno del caffè letterario o del ristorante. Insomma, uno spazio aperto, inclusivo, multifunzionale in un luogo in cui poter vedere i grandi manifesti del cinema internazionale, oppure le foto storiche che risalgono ai primi anni in cui il cinema era in funzione. Memorie di un cinema che non esiste più.

Informazioni

La mostra sarà visitabile dal martedì alla domenica (lunedì chiusura settimanale) dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20.

Costo dei biglietti: 6 euro intero, 3 euro ridotto (fino ai 26 anni e over 65)

ingresso mostra e film biglietto unico 6 euro

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