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Marocco. Nel suo messaggio del venticinquesimo anniversario della sua intronizzazione, il Re Mohammed VI parla delle questioni idrica e palestinese

Nel suo discorso rivolto alla Nazione, lunedì 29 luglio 2024 alla vigilia del venticinquesimo anniversario della sua intronizzazione, il Re Mohammed VI ha dedicato una grande parte alla problematica dell’acqua e sulla necessità di attuare misure di emergenza per affrontare gli effetti dannosi di questa piaga, oltre alla questione palestinese e omaggio al Popolo e ai Martiri.
“È con immenso orgoglio che oggi commemoriamo il venticinquesimo anniversario della Nostra ascesa al Trono. Ringraziamo Dio per le numerose conquiste che abbiamo accumulato in questi anni e per i molteplici risultati che abbiamo realizzato in termini di riforme politiche e istituzionali e per quanto riguarda il consolidamento dell’identità marocchina. Abbiamo anche lanciato una serie di progetti economici e di sviluppo e programmi sociali che mirano a garantire la coesione sociale e ai garantire l’accesso dei cittadini ai servizi di base”. Ci siamo anche attaccati di consacrare l’integrità territoriale e di consolidare la posizione del Marocco come attore influente e partner responsabile e affidabile a livello regionale e internazionale. Certamente ciò che abbiamo già realizzato ci dà la fiducia per affrontare il futuro con ottimismo. Ma le sfide che il nostro Paese deve affrontare ci impongono di raddoppiare i nostri sforzi e la nostra vigilanza, di concepire soluzioni innovative e di subordinare i modelli di gestione alle regole della buona governance. Una di queste grandi sfide è ben la problematica dell’acqua, che continua a diventare più complessa a causa della siccità, dell’impatto del cambiamento climatico e della crescita naturale della domanda, ha affermato il Sovrano. Cosi, il Sovrano ha ricordato che i sei anni consecutivi di siccità hanno colpito profondamente le riserve idriche e le falde acquifere, il che, di fatto, ha reso la situazione idrica più precaria e complessa.
Il Re Mohammed VI ha sottolineato l’imperativo di un continuo aggiornamento delle leve della politica nazionale sull’acqua e della definizione di un obiettivo strategico, qualunque siano le circostanze, per far fronte ai crescenti bisogni e vincoli idrici. Questo obiettivo strategico consiste sia nel garantire l’acqua potabile a tutti i cittadini, sia nel coprire almeno l’80% del fabbisogno irriguo dell’intero territorio nazionale, ha precisato il Sovrano. A questo riguardo, il Re ha ritenuto indispensabile completare il programma di costruzione delle dighe, dando priorità ai progetti previsti nelle regioni soggette a precipitazioni importanti; accelerare la realizzazione dei grandi progetti di trasferimento delle acque tra bacini idraulici; garantire il collegamento tra il bacino dell’Oued Laou-Larache e del Loukous e quello dell’Oued Oum Er-Rbia, passando per l’Oued Sebou e Bacini Bouregreg e di accelerare la costruzione di stazioni di dissalazione dell’acqua di mare, secondo il programma stabilito a tale scopo per garantire la mobilitazione annua di oltre 1,7 miliardi di metri cubi.
Entro il 2030, il Marocco potrà così coprire più della metà del suo fabbisogno di acqua potabile da queste stazioni, irrigare importanti aree agricole e rafforzare in questo modo la sua sicurezza alimentare, ha precisato il Sovrano.
Il Re ha citato, a questo proposito, il caso della stazione di desalinizzazione di Casablanca, il più grande progetto di questo tipo in Africa e il secondo impianto al mondo che sarà alimentato al 100% con energia pulita, sottolineando che la sfida più grande “resta la realizzazione delle stazioni previste e dei relativi progetti di energia rinnovabile, nei tempi stabiliti e senza alcun ritardo”.
Sovrano ha inoltre sottolineato la necessità di accelerare il completamento del progetto di interconnessione elettrica che mira a trasportare l’energia rinnovabile dalle Province del Sud al Centro e al Nord, progetto che mira ad alimentare gli impianti di dissalazione con energia pulita.
Riferendosi alla questione della razionalizzazione dell’uso dell’acqua, il Sovrano ha sottolineato che è “totalmente insensato” spendere decine di miliardi per la mobilitazione delle risorse idriche, mentre “persistono forme di spreco e di uso improprio dell’acqua”.
La preservazione dell’acqua è una responsabilità nazionale che coinvolge tutte le istituzioni e tutti i soggetti interessati. Questo dovere ricade anche su tutti i cittadini, ha affermato il Re, invitando le autorità competenti ad una maggiore fermezza nella tutela del settore idrico pubblico. La Polizia Idrica è chiamata ad attivarsi e di fare di più nella lotta contro i fenomeni di sfruttamento abusivo delle acque.
Il Sovrano ha dato le linee guida per l’adozione di un “programma più ambizioso di trattamento e riutilizzo dell’acqua”, sottolineando la necessità di incoraggiare l’innovazione nel campo della gestione dell’acqua e di sfruttare i vantaggi delle nuove tecnologie correlate.
Per quanto riguarda le province sud del Regno, è evidente che gli impianti di dissalazione realizzati hanno contribuito a dare un forte impulso allo sviluppo socio-economico della regione. Inoltre, ci stiamo muovendo verso l’ampliamento della stazione di Dakhla e il futuro aumento della capacità produttiva di altre stazioni. Per fare questo è necessario sfruttare il grande potenziale di energia pulita di queste province per soddisfare i bisogni delle popolazioni e soddisfare le esigenze dei settori produttivi come l’agricoltura, il turismo, l’industria e molti altri settori.
Palestina: Appello del Re Mohammed VI:
“L’interesse che attribuiamo agli affari interni del nostro Paese non può distrarci dalla tragedia del fraterno popolo palestinese, ha detto il Sovrano, precisando che in qualità di “Presidente del Comitato Al-Quds, abbiamo lavorato per aprire una strada senza precedenti per fornire cibo e aiuti medici urgenti ai nostri fratelli a Gaza. Con lo stesso impegno responsabile, continuiamo a sostenere iniziative costruttive volte a trovare soluzioni pratiche per la conclusione di un cessate il fuoco concreto e duraturo e la ripresa della situazione umanitaria”.
Per il Re Mohammed VI, il peggioramento della situazione nella regione del Medio Oriente richiede l’abbandono della logica della gestione della crisi a favore della ricerca di una soluzione definitiva a questo conflitto, secondo la seguente prospettiva:
Primo: se raggiungere la cessazione delle ostilità a Gaza è una priorità urgente, ciò deve essere fatto parallelamente all’apertura di un orizzonte politico in grado di stabilire una pace giusta e duratura nella regione.
Secondo: l’uso dei negoziati per rilanciare il processo di pace tra le parti palestinese e israeliano richiede di sbarrare la strada agli estremisti di tutte le parti.
Terzo: la sicurezza e la stabilità saranno completamente insature nella regione solo se questa dinamica sarà parte della soluzione dei due Stati, in base alla quale Gaza è parte integrante dei territori dello stato palestinese indipendente, con Al-Quds Est come capitale.
Omaggio al Popolo ed ai Martiri:
Il contributo alla crescita della Nazione, alla difesa dei suoi interessi superiori e delle sue Cause giuste è una responsabilità che ricade su tutti i cittadini. “A questo riguardo, desideriamo esprimere l’orgoglio di ispirarci per gli sforzi compiuti da tutte le forze vive della Nazione e dagli attori nazionali, pubblici e privati, per garantire il progresso e lo sviluppo del Paese”.
Il Re Mohammed VI ha reso omaggio speciale alle Forze Armate Reali, alla Gendarmeria Reale, all’Amministrazione Territoriale, alla Sicurezza Nazionale, alle Forze Ausiliarie e alla Protezione Civile, tutte le altre componenti, “per la loro costante mobilitazione, sotto il Nostro comando, per difendere l’unità nazionale e preservare la sicurezza e la stabilità del paese”.
A questo proposito, continua il Sovrano, “ricordiamo con fervore la memoria dei valorosi martiri della Nazione, primi fra tutti il Nostro Augusto Nonno, il defunto Sua Maestà il Re Mohammed V e il Nostro Illustre Padre, il defunto Sua Maestà il Re Hassan II”.
Per concludere, non c’è niente di meglio di un versetto del Sacro Corano in cui Dio decreta: “Dio ha fatto scendere un’acqua dal cielo con la quale fa rivivere la terra dopo la sua morte”, ha detto il Sovrano.

Yassine Belkassem

Yassine Belkassem, marocchino italiano, già pubblicista con www.stranieriinitalia.it, e Almaghrebiya, attualmente collabora con NotizieGeoplotiche.nete Ajialpress.com testata marocchina. Per Mediterranews cura aggiornamenti dal Marocco e non solo

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