Militello, nuovo statuto per i Borghi più Belli d’Italia in Sicilia. A breve Comitato Scientifico e Giunta Esecutiva

I Borghi più belli d’Italia in Sicilia si preparano ad aprirsi a nuove modalità per generare impatto sul territorio anche grazie alla collaborazione con più partner e lo fanno dandosi una nuova forma di governance attraverso uno statuto rivisto e rinnovato.
Il documento, firmato ieri a Militello in Val di Catania dai 24 rappresentanti dei Borghi che fanno parte della rete siciliana, nasce dopo mesi di studio, analisi e consultazione di altri modelli con l’obiettivo di rendere più flessibile e efficace l’organizzazione di attività. L’obiettivo dei 24 Comuni, che nell’ultimo anno sotto la guida del coordinatore regionale Michelangelo Giansiracusa e del vicepresidente nazionale Pippo Simone hanno rafforzato le attività di presenza del territorio e di dialogo con le istituzioni, è di caratterizzare i borghi «non solo come luoghi da visitare- come ha detto Giovanni Burtone, sindaco di Militello in Val di Catania dove si è tenuta l’assemblea- ma anzitutto come luoghi da vivere, che hanno bisogno di nuovi servizi e che devono difendere quelli che ci sono e che rischiano di perdere». Una missione che si inserisce nel dibattito nazionale sull’importanza delle aree interne, nuovo spazio da riscoprire per la Penisola che ha bisogno di ripensare il suo modello di sviluppo verso traguardi di migliore vivibilità e sostenibilità.
Una direzione verso cui la rete dei Borghi sta lavorando in sintonia e da cui nasce l’esigenza di rinnovare lo statuto. Il nuovo documento introduce infatti alcune novità: un Comitato Scientifico, che sarà nominato in autunno, composto da alcuni docenti universitari e professionisti che possono dare un contributo in termini di analisi e proposte per la valorizzazione e il ripopolamento dei Borghi; una giunta esecutiva, che affiancherà il coordinatore, nell’organizzare le attività della rete. Inoltre la nuova formula dell’associazione favorirà le collaborazioni con stakeholder di diversi settori.
«Il lavoro fatto nell’ultimo anno – ha sottolineato Michelangelo Giansiracusa- rappresenta un passo in avanti importante. Abbiamo sentito l’esigenza di rafforzare questa decisione dotandoci di uno strumento che ci rende più agili e più aperti a collaborazioni con associazioni, università e stakeholder in generale».
L’appello alla politica anche questa volta ha avuto toni preoccupanti:«Continuiamo ad invitare esponenti politici alle nostre iniziative- ha detto Pippo Simone, già sindaco di Montalbano Elicona e vicepresidente nazionale dell’associazione-, ma difficilmente abbiamo delle risposte concrete. Eppure lo sappiamo tutti, che fino a un certo punto si chiama il medico, ma quando è troppo tardi non resta che chiamare il sacerdote per l’estrema unzione. Molti dei nostri borghi sono vicini a questa condizione. Non chiediamo nulla, se non di sposare la nostra battaglia per la sopravvivenza con iniziative concrete».
I vari relatori che si sono succeduti al tavolo degli Stati Generali hanno ricordato l’importanza dei borghi nell’assicurare le relazioni e i servizi di prossimità anche in momenti difficili come quello della pandemia. Il prossimo passo, con l’assemblea autunnale, sarà di nominare il Comitato Scientifico e la Giunta Esecutiva che rilanceranno proposte di nuove attività per dare sostegno e valorizzare i borghi più belli di Sicilia.