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Impresa compiuta. Tra canottaggio e pararowing si chiude con successo anche la 6a edizione della “Discesa del Danubio a remi internazionale ed inclusiva” del Circolo Canottieri 3 Ponti di Roma

 Internazionali e misti, quindi gli equipaggi che hanno affrontato con successo la “Discesa del Danubio a remi 2024 da Schlögen a Vienna”. Tra gli atleti con disabilità – non vedenti, ipovedenti e un’atleta che ha perso l’uso delle gambe –, che hanno affiancato i Master in questa sesta edizione, ci sono gli austriaci Nathalie Podda e Gerarld Ziniel, con i loro accompagnatori, dal Donauhort Ruderverein di Vienna, Ramona Gelber dalla Germania, Marco Carapacchio e Daniela De Blasis, timoniera, dal Pararowing del CC3P romano. De Blasis concludeva con la quarta tappa, quest’anno, la sua avventura danubiana, con un’ottima prestazione al timone  e un surplus di energia che ha saputo regalare al suo e agli altri equipaggi.

Un assieme non scontato

Partite da Schlögen venerdì scorso, le 4 barche da 8 con hanno quindi raggiunto ieri  Vienna in 6 tappe – Schlögen-Linz, Linz-Grein, Grein-Melk, Melk-Dürnstein, Dürnstein-Tülln, e Tülln-Vienna – vogando in ogni tratto rispettivamente per 57, 54, 45, 29, 44 e infine 30 chilometri.  Buone le prestazioni degli equipaggi fin dalla prima tappa, e così nelle altre. Nonostante le personali limitazioni fisiche di alcuni atleti e la presenza di altri alla loro prima volta sul Danubio, gli equipaggi hanno saputo integrarsi, sostenersi, e fare delle difficoltà incontrate – correnti, venti forti, traffico fluviale intenso, manovre difficili in prossimità delle numerose chiuse, fatica – opportunità di crescita personale, diventando maggiormente confidenti nella loro prestazione. Ha aiutato certamente una preparazione certosina e la lunga esperienza degli organizzatori, i tecnici federali di canottaggio Riccardo DEZI e Giulia BENIGNI, così come la dedizione e competenza degli altri membri dello Staff, in questa edizione Antonio Schettino e Catalin Blaj. Tutti loro hanno seguito gli equipaggi per tutto il tragitto su un motoscafo d’appoggio, a volte insieme alla polizia fluviale che ha scortato in alcune tappe a sua volta le barche. Il Governo austriaco infatti ha riconosciuto già dalle precedenti edizioni il valore sociale di questa manifestazione sportiva, cui assicura il proprio sostegno. Internazionalità della manifestazione e anche una proficua interazione con il circolo austriaco coinvolto, il Donauhort Ruderverein viennese, e con Florian Kremslehner, accompagnatore di un atleta non vedente, autentico anfitrione dei luoghi attraversati, che ha raccontato agli atleti, aperto loro le porte di magnifici luoghi storici e molto altro che ha contribuito a fare dell’evento sportivo anche un’occasione di turismo consapevole. 

Traspare la soddisfazione di Riccardo Dezi, presidente del CC3Ponti: “Il gruppo sul Danubio, edizione dopo edizione, riesce sempre a sorprenderci positivamente. Vediamo che il livello cresce, specchio di un miglioramento crescente delle prestazioni anche a Roma, durante gli allenamenti quotidiani e le competizioni cui partecipiamo. Questo si riflette quindi anche in una discesa complessa come questa, dove il gruppo resta unito, si muove velocemente, si dimostra capace di superare gli ostacoli”. 

Anche Giulia Benignisi è detta “molto soddisfatta dei progressi compiuti da ogni atleta nell’arte del remo”.

Tra le passate in acqua, un messaggio

Un forte messaggio di solidarietà e abbattimento delle barriere è quanto esprime questa particolare manifestazione, che mette in barca sportive e sportivi diversi per lingua, età e condizioni fisiche, in un’ottica ottica inclusiva che, peraltro, caratterizza tutte le attività del Circolo Canottieri 4 Ponti fin dalla sua fondazione. Una funzione sociale del canottaggio riconosciuta e perseguita e che è valsa al Circolo, una volta ideata l’impresa, l’incondizionato e generoso appoggio della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale, che è interessata a sostenere iniziative che promuovano i valori dello sport per tutti e così perseguano la salute e il benessere psico-fisico per tutti. E così il Prof. Avv. Emmanuele F.M Emanuele prima, e ora la presidente Prof. Alessandra Taccone, ancora una volta ha voluto la bandiera della Fondazione accanto a quella dell’associazione sportiva sulle barche della Discesa del Danubio.

Impresa compiuta

In una bella giornata come quella di ieri, quando grazie alle Olimpiadi anche il canottaggio, come tanti altri sport, è entrato nel cono di luce dell’attenzione del grande pubblico, aver portato a termine in sei giorni con l’arrivo a Vienna l’impresa remiera, con equipaggi così eterogenei, riempie di orgoglio gli organizzatori, i tecnici, lo staff, tutte le iscritte e gli iscritti al Circolo Canottieri 3 Ponti e naturalmente le atlete e gli atleti che l’hanno tentata e compiuta. Che, comunque, vestivano anche loro, in questa edizione, la maglia azzurra

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