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Ragusa: visita al Museo di Kamarina alla scoperta dei vasi con i racconti dall’Eneide e dell’Iliade

Alla scoperta dei vasi con i racconti dall’Eneide e dell’Iliade con Enea, Anchise e Ascanio e con Ettore, Andromaca e Astianatte. Inizia così la visita guidata al Museo archeologico di Kamarina che si terrà domenica 1 settembre 2024 alle ore 19,30, in Contrada Cammarana, Strada provinciale 102 a Ragusa. Dopo la presentazione di Carmelo Nicotra, Direttore del Parco Archeologico di Kamarina, di Mario Papa, Presidente Pro Loco di Ragusa, di Enzo Piazzese, Presidente Archeoclub di Ragusa e di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia, inizierà la visita che sarà guidata dall’archeologo e docente universitario Giovanni Di Stefano. L’iniziativa che si tiene nell’ambito della manifestazione “Le Notti di BCsicilia” è promossa dal Parco Archeologico di Kamarina Cava Ispica, dall’Archeoclub, da BCsicilia e dalla Pro Loco di Ragusa. Ingresso Gratuito. Per informazioni: Tel. 346.8241076 – Email segreteria@bcsicilia.it.

Kamarina il cui nome secondo Strabone significa “abitata dopo molta fatica”, venne fondata agli inizi del Sec. VI a. C. (598 a. C. – 597 a. C.) dagli antichi greci dorici siracusani alla foce del fiume Ippari nel sud della Sicilia. Di essa oggi non rimangono che rovine e importanti reperti archeologici, principalmente sul colle Cammarana nel territorio del comune di Ragusa Il Museo è allestito in un edificio rurale costruito alla fine dell’800 sulla sommità della collina attorno al tempio di Atena. Nel Museo è esposta una ricca collezione di anfore commerciali di età arcaica, reperti faunistici e preistorici del territorio, ricostruzioni di alcune tombe della necropoli arcaica, vasi dei corredi.

Uscendo, in uno spazio intercluso, è possibile accedere all’ultimo padiglione del Museo dove è presentata l’area pubblica della città (l’agorà del V° sec. a. C.) con la ricostruzione di un deposito di anfore greco-italiche, dove è possibile visitare il cortile dell’edificio con i resti del tempio di Atena: una grande cella con pronao senza peristasi del V° sec. a. C. Di questo edificio rimane in elevato un tratto del muro sud della cella e le fondazioni della parte Nord Ovest (adyton). Uscendo dal cortile è possibile visitare il sito dell’agorà. Il tratto che si percorre dal tempio all’agorà è molto panoramico. In questo tratto l’antica strada di epoca classica (V° sec. a. C.) è stata poi in parte occupata dai quartieri romani (dopo il 258 a. C.) che ne hanno alterato il percorso. Lungo la strada antica sono visibili le fondazioni, i muri ed i pavimenti delle case.

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