Save the Children, si allontanano gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030
Il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (SDGs) si allontana e sono proprio le bambine e i bambini più vulnerabili, che vivono in famiglie molto povere in contesti rurali, ad essere esclusi dai pochi progressi realizzati finora a livello globale. Lo dichiara Save the Children, alla luce del nuovo rapporto “Racing Against Time”[1], pubblicato alla vigilia del “Summit del futuro”, che si svolgerà il 22-23 settembre a New York, durante il quale i Capi di Stato e di governo si riuniranno per approvare il “Patto sul futuro” e la “Dichiarazione sulle future generazioni” allegata al Patto.
Secondo il report, che misura i progressi su cinque indicatori SDG incentrati sull’infanzia (mortalità infantile, fame, completamento del ciclo di istruzione primaria, fine del matrimonio infantile e registrazione delle nascite), solo 40 Paesi nel mondo hanno fatto dei passi avanti verso l’obiettivo “zero fame” e appena 18 dei 116 Paesi per i quali disponiamo di dati hanno compiuto progressi inclusivi – a vantaggio anche dei bambini in condizione di maggiore povertà – per ridurre il rischio di blocco della crescita, la forma più grave di malnutrizione, che danneggia lo sviluppo del bambino[2]. Il tasso di progresso della riduzione della mortalità infantile al di sotto dei 5 anni è stato più lento per i bambini colpiti da disuguaglianze e discriminazioni, con solo 9 dei 106 Paesi per i quali disponiamo di dati che hanno compiuto progressi inclusivi. Solo 8 Paesi su 86 analizzati hanno compiuto progressi inclusivi sul matrimonio infantile, che ha un impatto devastante sull’infanzia, tra cui gravidanze adolescenziali, violenza di genere e abbandono precoce della scuola.
Mancano solo sei anni alla scadenza per raggiungere gli Obiettivi dell’Agenda 2030, un programma di 17 obiettivi e 169 target concordato da tutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite nel 2015 per dare impulso all’impegno globale volto a porre termine alla povertà, alla fame e costruire una comunità internazionale più equa e solidale. Save the Children chiede ai leader mondiali di aumentare rapidamente gli investimenti per realizzare i target, dando priorità ai settori sociali che beneficiano i bambini e le loro famiglie e alle politiche che mettono al primo posto i più vulnerabili.
Un messaggio che sarà portato direttamente ai leader presenti a New York da una delegazione guidata dalla Direttrice Generale di Save the Children International, Inger Ashing, insieme a giovani attivisti dello Zimbabwe e del Perù.
“Il matrimonio infantile nella mia comunità mi rattrista e mi fa arrabbiare, perché ritengo che i bambini debbano essere bambini, con il tempo di crescere, imparare e giocare, invece di essere sposati con la responsabilità di un figlio proprio – spiega Nicole, 17 anni, dello Zimbabwe, che parteciperà al Summit – La maggior parte di loro abbandona la scuola e si vede sottrarre la possibilità di imparare. Il matrimonio infantile ha un impatto così grande sulla vita dei bambini e non si fa abbastanza per affrontarlo”.
“In questo momento noi bambini e adolescenti stiamo vivendo una crisi che riguarda tutti i nostri diritti. È urgente investire nei bambini e affrontare le sfide che abbiamo di fronte, tra cui la crisi climatica e la disuguaglianza di genere – dice Anai, 16 anni, peruviana, che farà sentire la sua voce al Summit for the Future e fa parte del Movimento nazionale dei bambini lavoratori organizzati del Perù (MNNATSOP) – La sicurezza alimentare è un problema urgente per molti, ma le persone hanno anche bisogno di accedere alla terra per poter coltivare il proprio cibo. Questi sono i problemi che ci affliggono e che potrebbero peggiorare. Il futuro è adesso!”.
“È assolutamente inaccettabile che i bambini più vulnerabili del mondo siano esclusi dai progressi che si stanno facendo per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile – dichiara Inger Ashing, Direttrice di Save the Children International – Tutti i bambini hanno il diritto di partecipare in modo significativo alle decisioni che avranno un impatto sulle loro vite oggi e in futuro. Al “Summit del Futuro” i leader mondiali devono ascoltare le voci dei bambini e impegnarsi a finanziare e accelerare l’azione per raggiungere gli SDGs”.