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Carlantino, vicenda Codice Rosso, il sindaco Coscia ha incontrato la ministra Roccella

Graziano Coscia, sindaco di Carlantino (Fg), martedì 24 settembre è stato ricevuto a Roma dalla ministra per la Famiglia, natalità e pari opportunità Eugenia Maria Roccella. L’incontro era stato convocato dalla stessa ministra in seguito all’appello, lanciato dal primo cittadino carlantinese, volto a scongiurare il fallimento del proprio ente comunale a seguito dell’applicazione di una misura relativa al Codice Rosso.

Appresa la vicenda, la ministra ha invitato il sindaco Graziano Coscia presso gli uffici ministeriali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per discutere della questione e cercare una soluzione.

L’incontro è durato un’ora. La ministra Roccella ha raccolto le istanze del sindaco Coscia e si è impegnata ad attivarsi, per quanto attiene alle prerogative del proprio ministero, affinché il problema possa essere risolto. Alla riunione erano presenti Giandonato La Salandra, deputato di Fratelli D’Italia e Lucia Fiscante, responsabile del settore economico-finanziario del Comune di Carlantino.

“È stato un incontro importante, anche se interlocutorio, poiché per la prima volta qualcuno ci ha dato udienza per ascoltare le nostre giuste istanze e provare ad avviare verso una soluzione una problematica davvero vitale per la stessa sopravvivenza del Comune di Carlantino – ha dichiarato il sindaco Coscia. Ringrazio la ministra Roccella e il deputato La Salandra per essersi occupati di un caso così spinoso relativo a una piccolissima realtà come la nostra”.Nei giorni scorsi, il sindaco di Carlantino aveva scritto anche al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e al Prefetto di Foggia, Maurizio Valiante senza ricevere ad oggi alcuna risposta. La vicenda, venuta alla ribalta delle cronache nazionali, è legata all’applicazione della legge del Codice Rosso a una famiglia di Carlantino. Più di un anno fa, infatti, una donna di Carlantino con i suoi quattro figli veniva condotta presso una casa rifugio di Cerignola, a seguito della denuncia fatta dalla stessa cittadina contro le minacce telefoniche ricevute dal coniuge. Quella denuncia ha attivato procedure e azioni previste dal Codice Rosso. Il problema è che il costo dell’alloggio presso la casa rifugio è a totale carico del Comune di Carlantino. Il costo è pari 375 euro al giorno, ben 11.250 euro al mese. Ad oggi, l’ente carlantinese è debitore di quasi 200.000 euro nei confronti della casa rifugio. Una cifra enorme e insostenibile per un Comune che si trova in una situazione finanziaria alquanto precaria, oltre a essere entrato in un piano di riequilibrio finanziario stabilito dalla Corte dei Conti. “È evidente che il Comune di Carlantino non può in alcun modo sostenere tali spese, poiché il bilancio comunale è davvero risicato. Il rischio è quello di essere costretti a tagliare i pochi servizi che l’ente è ancora in grado di offrire ai cittadini come la mensa, il trasporto scolastico o la pubblica illuminazione. Siamo costretti a sborsare 135.000 euro all’anno. Una cifra di cui, ovviamente, non disponiamo, per una situazione rispetto alla quale abbiamo proposto una soluzione alternativa e di buon senso. L’auspicio – ha concluso Coscia – è che l’incontro a Roma e l’impegno della ministra Roccella portino a risolvere nel migliore dei modi questa vicenda, garantendo la famiglia ed evitando al nostro Comune conseguenze economiche disastrose”.

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