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Carlantino, i libri che ne parlano al Premio letterario nazionale dei dialetti

La Pro Loco di Carlantino ha iscritto i due libri di Salvatore Cafano, “Briciole di Carlantino” e “Voci da Carlantino” al bando del premio letterario nazionale nella sezione dedicata ai dialetti “Salva la tua lingua locale”. Il bando è promosso ed organizzato dall’Unpli (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) e dall’Ali (Autonomie Locali Italiane) con la collaborazione del “Centro Internazionale Eugenio Montale”.

Il libro “Briciole di Carlantino” parteciperà alla sezione “prosa edita” mentre il volume “Voci da Carlantino” è stato iscritto al premio “Tullio De Mauro”, illustre linguista già presidente onorario di “Salva la tua lingua locale”. Lo scrittore Salvatore Cafano, conosciuto a Carlantino come il maestro Salvatore per aver insegnato per tantissimi anni presso la scuola elementare del paese, è scomparso pochi anni fa e ha scritto questi due testi fra il 2001 ed il 2006. “Siamo onorati ma anche orgogliosi di presentare questi due libri scritti da un nostro compaesano a un bando così importante a livello nazionale – ha dichiarato Graziano Coscia, sindaco di Carlantino – basti pensare che il Fondo ‘Salva la tua lingua locale’ è a disposizione dei più importanti studiosi e cultori della materia presso la sede nazionale dell’UNPLI a Roma”. La cerimonia di premiazione si svolgerà nel prossimo mese di dicembre a Roma presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio.

“Crediamo fortemente in questo progetto e andremo a Roma per ottenere importanti risultati grazie a due libri scritti da un bravissimo scrittore – ha dichiarato Daniela Cafano, consigliera comunale con delega alla Cultura e al Turismo – E’ il nostro segno di riconoscenza, di stima e di affetto profondo nei confronti di un uomo che ha sempre dimostrato amore incondizionato per tutta la sua comunità”.

“Briciole di Carlantino” è un misto di autobiografie, fiabe, poesie e humor che nel complesso ‘dipinge’ un ritratto completo dell’anima di Carlantino. In uno dei testi più importanti dell’opera, intitolato “A Carlantino”, lo scrittore conclude facendo una vera e propria dichiarazione d’amore al proprio paese giurando eterna fedeltà in un misto di malinconia e intensità emotiva: “Per me, paese mio, sei un tesoro: quando sono di un cattivo umore o in preda alla malinconia vorrei andarmene pure io, però finisce sempre che non ne ho il coraggio”.

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