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Albenga. Un convegno, dedicato ad un cartografo, studioso, progettista, pittore e scrittore il cui valore è stato ancor più messo in luce di recente. Si tratta di Bernardo Reubado, il convegno, che viene organizzato ad Albenga dalla Sezione Ingauna dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, sarà anche l’occasione per ricordare e rendere omaggio alla memoria di Massimo Quaini, il docente di geografia storica che, sostenendo i nuovi metodi di questa disciplina, ha incoraggiato tanti giovani ricercatori a volgere lo sguardo alle ricerche locali ed in particolare a studiare Bernardo Reubado. L’appuntamento è sabato 26 ottobre a Palazzo Peloso Cepolla alle ore 9 per una intera giornata di studio dedicata al tema della cartografia storica, delle raffigurazioni del territorio, del paesaggio. La giornata vedrà intervenire i seguenti docenti, studiosi ed esperti: Diego Moreno, Magda Tassinari, Vittorio Tigrino, Bruno Schivo, Josepha Costa Restagno, Angelo Torre, Franco Boggero, Francesca De Cupis, Antonio Rolando Ricci, Luca Lanzalaco, Giorgio Barbaria, Camillo Costa, Alfonso Sista e Fulvio Cervini.
Bernardo Reubado fu un personaggio di multiforme ingegno, vissuto negli anni tra Cinque e Seicento, nativo di Triora, ma attivo ad Albenga e nel suo
territorio: “Si tratta- spiegano all’IISL di Albenga– di una figura che è stata a poco a poco scoperta e la cui progressiva conoscenza ci ha spinti a
indagare più a fondo e sotto diverse angolazioni la formazione, la cultura, la mentalità dell’ambiente in cui il pittore agiva. La sua attività era svolta al servizio di personaggi e famiglie che hanno avuto un ruolo non indifferente nella vita e nella cultura della Liguria di ponente e del suo entroterra, da lui disegnato e descritto con straordinaria abilità e con risultati cartografici di estrema precisione”.
Ecclesiastici, banchieri, grandi famiglie, stati o comunità erano suoi committenti, anche per quelle liti di confine che duravano per lungo tempo e delle cui testimonianze i nostri archivi sono ricchissimi. “Politica e storia- commenta Josepha Costa Restagno– si dipanano sotto i nostri occhi nelle sue esattissime raffigurazioni di luoghi e strade, con gran parte della toponomastica ancor oggi esistente, e nella riproduzione dei
percorsi, quelle vie non soltanto del sale, ma anche delle grandi mandrie che con il perdurare dell’ancestrale transumanza trasmettevano, oltre che ricchezza, consuetudini, saperi, devozioni e modi artistici”.
Accanto alla documentazione strettamente cartografica, sono numerosissimi i suoi i quadri di devozione che vengono oggi scoperti in molte chiese della vastissima Diocesi di Albenga, dipinti
dove Reubado inserisce vedute di luoghi e città come Albenga, o dipinge i
ritratti dei committenti, spesso i signori del luogo, che ci guardano un po’ attoniti dalle tele oggi restaurate. “Ma Reubado- conclude Luca Lanzalaco– già ben noto come progettista di giardini signorili di cui rimangono
notevoli esempi, si sta rivelando anche architetto di chiese e spazi urbani”.
Il convegno si terrà in ricordo ed omaggio alla memoria di Massimo Quaini, il docente di geografia storica che sostenendo i nuovi metodi di questa disciplina ha incoraggiato molti giovani ricercatori a
studiare Bernardo Reubado e soprattutto aveva seguito decine di tesi di laurea sui documenti dell’Archivio Storico Ingauno: molti allievi di Quaini saranno presenti per ricordarlo.
Claudio Almanzi