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Cagliari, Festival Pazza Idea

Nella nuova casa del Teatro Carmen Melis al via giovedì 21 novembre a Cagliari la tredicesima edizione del Festival Pazza Idea, costruito intorno al tema “Disegnare orizzonti” con l’intento di indagare la complessità del reale e la volontà di immaginare nuovi scenari possibili.

Fino a domenica 24 quattro giornate in cui si alterneranno circa 40 eventi, fra incontri con autrici e autori, presentazioni e reading, musica e performance, panel, mostre d’arte, proiezioni, workshop e lectio magistralis. Tutto con ingresso libero e gratuito, come da tradizione consolidata. Pazza Idea è un evento di Luna Scarlatta con la direzione artistica di Mattea Lissia.

Si inizia dunque giovedì 21 novembre con una grande apertura: la presentazione della mostra d’arte BOOK AS ART. I libri, le artiste, curata da Simona Campus e Paolo Cortese. Una anteprima assoluta in collaborazione col Museo MUACC (Museo universitario delle arti e delle culture contemporanee di Cagliari) e la Gramma_Epsilon Gallery di Atene con quattro opere recenti di artiste storiche, che testimoniano la vitalità e la coerenza negli anni delle loro ricerche, più due opere di artiste appartenenti alle più giovani generazioni, per delineare uno degli orizzonti possibili dell’arte, l’incontro con il libro e la letteratura. L’apertura sarà accompagnata da una performance dell’artista Maria Jole Serreli, appositamente progettata per il Festival.

Si prosegue con l’incontro con lo psichiatra Vittorio Lingiardi, che col suo nuovo libro “Corpo, umano” esplora il potere della nostra casa primigenia e i suoi legami con la letteratura, le arti, il cinema e le infinite sfumature del reale. Lingiardi riporta il corpo al centro della scena e ci racconta gli organi che lo compongono – uno per uno, dal fegato al cervello, dagli occhi al cuore – con la voce della scienza e del mito, dell’arte e della letteratura. E riesce nell’impresa di restituircelo intero: «elettrico», direbbe Whitman, «vivente», direbbe Winnicott. Tutt’uno con la psiche.

Subito dopo, un evento davvero speciale a Cagliari, l’incontro con il grande fotografo Ferdinando Scianna: autore di alcuni fra i più celebri ritratti femminili degli ultimi decenni, ci racconterà il suo particolare rapporto con i libri e il legame fra la fotografia e la letteratura, declinato nelle innumerevoli copertine dei libri impreziosite dalle sue foto; sarà accompagnato da Valentina Notarberardino.

Oltre a essere il primo fotografo italiano entrato nella leggendaria agenzia Magnum Photos, Ferdinando Scianna ha un altro primato. Il suo archivio vanta circa 250 copertine di libri italiani e internazionali realizzate con le sue immagini: un numero difficile da eguagliare. Per oltre cinquanta anni le sue fotografie hanno vissuto nel nostro immaginario non solo grazie a giornali e magazine, alle sue mostre e ai suoi volumi, ma hanno anche attirato i lettori di tutto il mondo quando sono state usate come cover di romanzi e saggi in tantissimi paesi oltre che in Italia. Il suo sguardo si è prestato a presentare e raccontare storie e contesti molto diversi da quelli in cui le immagini erano state realizzate. Così Marpessa, la modella olandese protagonista di un celebre reportage negli anni ’90 in Sicilia per una famosa campagna di moda, campeggia sulle copertine di libri spagnoli, svedesi e tedeschi solo per citarne alcuni.
Foto di Scianna anche per diverse edizioni non italiane della quadrilogia de L’amica geniale di Elena Ferrante, fino al recentissimo Dimmi di te di Chiara Gamberale (Einaudi, 2024).
Perché così tanti editori, autori, grafici e art director hanno ritenuto le fotografie di Scianna, soprattutto quelle che vengono da reportage di moda, adatte a presentare alcuni libri? Assonanza con il contenuto, criteri estetici o motivazioni altre? Cosa succede alla fotografia d’autore quando viene utilizzata per un contesto diverso rispetto a quello in cui è stata realizzata? Come vive il fotografo ogni volta questa decontestualizzazione e quali criteri adotta per approvarne o meno la scelta? Come cambia la prospettiva e il suo punto di vista quando deve scegliere la copertina di un suo libro e quando invece deve prestare il suo sguardo sul mondo per i libri degli altri?

A seguire, un appuntamento speciale con il collettivo Cheap: le artiste che partendo dalla loro città, Bologna, da anni portano avanti un lavoro importante di attivismo femminista e artistico, con la Street Art come strumento di rigenerazione urbana e indagine del territorio. Conduce l’incontro la Delegata del Rettore per l’uguaglianza di genere dell’Università di Cagliari Ester Cois.

A chiudere la prima giornata la proiezione di un documentario che racconta la vita e le opere del Premio Nobel Annie Ernaux: “I miei anni Super 8”, per la regia di Annie Ernaux e David Ernaux Briot, introdotto dal regista Renato Chiocca.

Il Festival Pazza Idea è organizzato dall’Associazione Luna Scarlatta con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), del Comune di Cagliari (Assessorato alla Cultura e Spettacolo) e della Fondazione di Sardegna.

Pazza Idea fa parte della Rete Nazionale dei Presìdi del libro e ha sottoscritto un Protocollo d’Intesa con l’Università di Cagliari, Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali. Fra le collaborazioni, quelle con la Fondazione Cesare Pavese, il MUACC- Museo universitario delle arti e delle culture contemporanee e CTM Spa.

Il Festival Pazza Idea- Disegnare Orizzonti ha anche il patrocinio dell’Università di Cagliari e si avvarrà della collaborazione di un “social media team” organizzato ad hoc per seguire la kermesse sulle piattaforme social e allo stesso tempo offrire una preziosa opportunità di formazione a affiancamento alle studentesse e agli studenti dell’ateneo cagliaritano.

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