Due ricercatrici dell’Università di Pisa si aggiudicano l’ERC Consolidator Grant della Commissione Europea
Sono due i progetti dell’Università di Pisa che hanno ricevuto l’ERC Consolidator Grant, uno dei più prestigiosi finanziamenti della Commissione Europea, destinato a ricercatrici e ricercatori nella fase intermedia della loro carriera, finalizzato a rafforzare i loro gruppi di ricerca e perseguire attività di ricerca innovativa. Ad aggiudicarsi il finanziamento sono state Paola Binda, professoressa associata al Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, che ha ottenuto 1.99 milioni di euro per cinque anni per il progetto “PredActive”, ed Elisa Coda, ricercatrice al Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, che ha ottenuto 1.55 milioni di euro per il progetto “ArOMa”. In entrambi casi l’Università di Pisa è la Host Institution dei progetti.
“Esprimo le mie congratulazioni alle due ricercatrici per l’eccezionale risultato raggiunto che testimonia l’eccellenza della loro ricerca – commenta la professoressa Benedetta Mennucci, prorettrice per la promozione della ricerca – La soddisfazione è ulteriormente amplificata considerando che i progetti presentati da Binda e Coda hanno beneficiato del servizio attivato negli ultimi due anni dall’Università di Pisa per il supporto alla redazione dei progetti destinati ai bandi ERC.”
A livello europeo, sono state finanziate 327 proposte sulle 2.313 ricevute, per un finanziamento totale di 678.000.000 di euro. Più nel dettaglio, i due progetti pisani rientrano tra i 103 finanziati, a livello europeo, nell’area Social Sciences and Humanities. In Italia sono in totale 20 le proposte ad aver ricevuto l’ERC, mentre in Toscana l’Università di Pisa è l’unica ad aver ottenuto finanziamenti.
PredActive – Predictions and Actions shape sensory plasticity
Il progetto PredActive ha lo scopo di offrire una spiegazione innovativa a una domanda fondamentale: perché la plasticità del nostro cervello diminuisce con l’età? Man mano che cresciamo, il sistema nervoso sviluppa aspettative; queste ottimizzano la percezione, ma riducono la capacità di apprendimento perché portano a ignorare buona parte delle informazioni sensoriali. PredActive propone che sia proprio questo a limitare la plasticità e ne esplorerà i meccanismi attraverso neuroimmagini e tecniche psicofisiologiche; valuterà anche le potenziali implicazioni cliniche, come nuove strategie per riabilitare funzioni sensoriali, ad esempio nella sindrome dell’occhio pigro. Il finanziamento di questo progetto ERC-Consolidator arriva solo qualche settimana dopo la chiusura del progetto ERC-Starting, PUPILTRAITS. Dice Paola Binda: “PredActive è il prodotto del lavoro di squadra; le idee sono nate nel nostro gruppo di ricerca; la loro attuazione è possibile solo all’interno della cultura collaborativa dell’Università di Pisa e con le infrastrutture e le competenze specifiche a cui dà accesso. Per esempio, sia PUPILTRAITS che PredActive dipendono in modo critico dalla nostra collaborazione con Imago7, l’unico centro di risonanza magnetica a campo ultra-alto per studi sull’uomo in Italia, che offre la possibilità di studiare la funzione cerebrale ad un livello di dettaglio senza precedenti”.
ArOMa – “Aristotle One and Many. The Arabic Pseudepigrapha”
Il progetto ArOMA studia le opere che sono state attribuite ad Aristotele nelle culture greca, latina, araba ed ebraica, tra la fine dell’antichità e il medioevo. Fra queste opere, le più numerose ed influenti sono state prodotte in arabo. Il progetto ArOMa si propone di classificare, studiare, tradurre e far conoscere questi materiali che, nella loro diversità, hanno contribuito assieme alle opere autentiche di Aristotele a creare l’immagine medievale di Aristotele, “il maestro di color che sanno”. Dice Elisa Coda: “La trasmissione del sapere filosofico e scientifico dall’antichità al medioevo è uno dei fenomeni più complessi e interessanti nella storia delle idee. La nostra università, peraltro, è già stata sede di un importante progetto ERC su questo tema e sono onorata di poter iniziare una nuova pista di ricerca in questo ambito, per il quale Pisa è internazionalmente nota. Il progetto ArOMA ruota intorno alla figura di Aristotele nella recezione araba, latina ed ebraica e studia le opere che gli sono state attribuite, ma non sono sue. I testi che metteremo a disposizione degli storici delle idee filosofiche e scientifiche sono quasi ignoti al giorno d’oggi, ma in età premoderna hanno molto contribuito alla creazione di un linguaggio scientifico comune alle tre culture”.