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Manovra, D. Toninelli: gravissimo tagliare risorse a strade per Ponte Stretto. Pendolari sacrificati su altare di Salvini. Toti? Espressione di cataclismo democratico

“Era scontato che quello che era stato tralasciato da Salvini per sostenere il costo del ponte sullo stretto sta lievitando. E la cosa più incredibile è che il costo sta lievitando in assenza di inizio lavori: hanno stanziato 11 miliardi e non hanno un progetto né esecutivo né definitivo. I cantieri dovevano iniziare quest’estate eppure tutto è fermo. Ma la cosa più grave è che questi stanziamenti derivano dal taglio dei fondi per la gestione e la manutenzione di strade regionali e provinciali; quindi se crolla un ponte o si rompe una strada, Regioni e Province non avranno i fondi per riparare”. Lo ha dichiarato l’ex ministro Danilo Toninelli ai microfoni di Radio Cusano, intervenuto nel corso della trasmissione ‘Controinformazione’ condotta da Livia Ventimiglia in merito ai lavori sul ponte di Messina e sulla situazione politica generale. E ha proseguito “il futuro dei pendolari sarà sacrificato sull’altare di Salvini che, per mantenersi in vita politicamente, ha bisogno di accostare il suo nome a una grande opera, incurante del fatto che lo fa sulla pelle degli italiani. Ai politici e agli amministratori- continua Toninelli- che approvano opere, che nel tempo addirittura triplicano nei costi, io farei pagare i danni erariali. Se non si effettuano i dovuti controlli, il ponte sullo stretto diventerà un polo di sprechi come lo è stato il cantiere del Mose. Sarà un’opera piena di attività corruttive e di spreco di denaro, ma i politici se ne intesteranno comunque i meriti dicendo che un’opera del genere vale più di qualsiasi corruzione”. In merito alla politica estera, in particolare alle elezioni in Romania aggiunge “il momento è complesso a 360 gradi. La narrazione occidentale ha raggiunto livelli incredibili, in Siria è stato cacciato un dittatore criminale come Assad per far posto a ex terroristi dell’Isis e di Al-Qaeda che però piacciono all’occidente, e quindi ora non sono più terroristi ma islamisti moderati. La narrativa è semplice- spiega- se all’Occidente conviene sei un terrorista, altrimenti no. Esempio in questo senso sono le elezioni in Romania, che pare siano state invalidate dalla Corte perché il risultato non era quello che ci si aspettava in Occidente e in particolare negli Usa imperialisti. Noi additiamo Putin come un dittatore e un manipolatore, ma facciamo le stesse cose che fa lui definendoci democratici. Si è parlato tanto di infiltrazione social- chiosa Toninelli- ma stranamente esiste soltanto quando le elezioni vanno diversamente rispetto alle aspettative americane. In presenza delle stesse manipolazioni ma con un risultato diverso, le elezioni sono perfettamente democratiche”. Toninelli conclude il suo intervento commentando la vicenda giudiziaria con protagonista l’ex Presidente della Regionale Liguria, Giovanni Toti “egli è un caso emblematico del livello sociale e politico del nostro paese. Parliamo di una persona che si è dichiarata innocente pubblicamente e poi patteggia, ammettendo di fatto la sua colpa. Viene condannato per corruzione e finanziamento illecito, e invece di sparire dal panorama politico fa il giornalista e incide sull’opinione pubblica. Questo è un cataclisma democratico” chiosa Toninelli.

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