La vita è bella, un film per la giornata della memoria

La vita è bella. Un film per riflettere sulla Shoah. Il 27 gennaio ricorre la giornata della memoria.
La vita è bella
Il film è ambientato in Italia durante il nazifascismo. Roberto Benigni, oltre ad essere il regista, è fra i protagonisti. Nel cast anche Nicoletta Braschi, Sergio Bustric, Giustino Durano e Gina Rovere.
Girato nel 1997 ha ottenuto numerosi riconoscimenti, fra i quali ben cinque Nastri d’argento.
La vita è bella, la trama
La pellicola racconta la triste storia di Guido Orefice e della sua famiglia. Siamo a metà degli anni 1930 e Guido è un giovane toscano di origini ebree. Il protagonista arriva ad Arezzo in cerca di lavoro e qui conosce l’amore. Il suo cuore è rapito da una maestra, Dora, fidanzata con un esponente della classe fascista. Guido farà di tutto per conquistarla e riuscirà a farla capitolare. Dalla loro unione nascerà Giosuè.
La loro vita cambia drasticamente in seguito alla promulgazione delle leggi razziali nel 1938. Guido e suo figlio sono deportati in un campo di concentramento. Dora, che non è deportata, decide volontariamente di seguire la sorte dei suoi familiari.
Qui, nonostante le enormi difficoltà, cercherà di far vivere al figlio giorni sereni. Grazie al suo spirito giocoso riuscirà a trasformare la terribile realtà in un gioco spassoso.
Il film ha un finale tragico per via della morte di Guido che viene fucilato dai tedeschi. Contemporaneamente, però il racconto lascia intravedere una luce di speranza. Giosuè non ha perso la sua innocenza e riuscirà a salvarsi. Il piccolo e sua madre usciranno insieme dall’inferno del lager nazifascista.
Le leggi razziali
Nel 1938 in Italia entrano in vigore le leggi razziali. Il regolamento prevedeva l’esclusione dei cittadini ebrei dalle scuole e dagli incarichi pubblici. Si proibiva di contrarre le nozze con persone di razza ariana, di avere dipendenti di razza ariana e di lavorare presso istituzioni varie come, per esempio, le banche.