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Milano, museo Leonardo3: appello alle istituzioni

Il Museo Leonardo3, aperto nel 2013 a Milano e insignito del Premio di Rappresentanza conferito dall’allora Capo dello Stato Giorgio Napolitano, è nato per offrire a scuole, famiglie e turisti un viaggio interattivo tra i modelli funzionanti delle macchine di Leonardo Da Vinci e il restauro digitale dei suoi dipinti, frutto del lavoro di ricerca del suo laboratorio.

Inizio dalla fine con una dichiarazione del direttore del Museo:

“Il 1°marzo, in occasione del dodicesimo anniversario dall’apertura del Museo Leonardo3 in Galleria, se la politica sarà rimasta sorda al nostro appello, in segno di protesta civile e non violenta contro la possibilità che un’attività culturale di grande importanza venga chiusa per disinteresse, inizierò lo sciopero della fame”.

Il museo, situato a pochi passi da Piazza della Scala, si trova in una situazione critica a causa di un contenzioso con il Comune di Milano legato alla concessione dello spazio. I numerosi appelli sia da parte del direttore del museo, che da parte del Prof. Martin Kemp, il più grande studioso di Leonardo al mondo, sono caduti nel vuoto, e la mancanza di interlocuzione porterà alla chiusura del Museo.

La distanza fisica tra il museo e Palazzo Marino Finora, pur essendo minima, sembra trasformarsi in un abisso nella comunicazione, suscitando critiche sulla gestione della città.
Gli spazi in Galleria comunale generano circa 90 milioni di euro di affitti annui per il Comune di Milano e sono sempre più destinati a marchi di lusso e grandi nomi della ristorazione. La possibile chiusura del museo non solo rischia di lasciare senza lavoro venticinque famiglie, ma colpisce anche l’indotto, coinvolgendo complessivamente circa cinquanta famiglie. Inoltre, la chiusura segnerebbe la fine di un importante centro di ricerca, rappresentando una perdita culturale per la città e una grave mancanza di riconoscenza per il valore storico di Leonardo da Vinci.

L’appello del Museo, si rivolge ora al Presidente Mattarella, alla premier Meloni, al Ministro della Cultura Giuli, ai vicepresidenti del Consiglio, e al Presidente Fontana, e a qualsiasi esponente politico voglia accoglierlo.
“Invitiamo le istituzioni a visitare il nostro museo e ad aiutare ad aprire un dialogo con l’Amministrazione Comunale che si rifiuta di dialogare.”

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