Il Marocco, il cui Re Mohammed VI presiede il Comitato Al-Quds, condanna fermamente la violazione del cessate il fuoco e la ripresa dell’aggressione israeliana contro i civili a Gaza
Il Ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei Marocchini Residenti all'Estero, Nasser Bourita ha anche ricordato che il Re Mohammed VI insiste sulla necessità di aprire un orizzonte permanente di pace nella regione, attraverso la soluzione dei due Stati e la creazione di uno Stato palestinese sui confini del giugno 1967, con capitale Al-Quds Est.

“Il Marocco condanna vigorosamente e inequivocabilmente la rottura del cessate il fuoco e la ripresa degli attacchi contro i civili a Gaza”, descrivendo la situazione in questo territorio come “grave e molto preoccupante”. Lo ha detto
il Ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei Marocchini Residenti all’Estero, Nasser Bourita, nella conferenza stampa tenutasi in seguito alla riunione ministeriale del Consiglio per la Pace e la Sicurezza dell’Unione Africana (CPS-UA), tenutasi tramite videoconferenza giovedì 20 marzo.
Il ministro ha sottolineato che questi attacchi, che negli ultimi giorni hanno causato centinaia di vittime, sono “inaccettabili, condannabili e ostacolano il consolidamento della pace nella regione”.
Bourita, ha ricordato che Sua Maestà il Re Mohammed VI, Presidente del Comitato Al-Quds, ha costantemente affermato che un cessate il fuoco duraturo è l’elemento fondamentale e cruciale per preparare le fasi successive.
“Sua Maestà il Re insiste costantemente affinché tutte le parti interessate lavorino, in primo luogo, per stabilizzare il cessate il fuoco, prima di passare ai passaggi successivi che erano al centro dell’accordo di cessate il fuoco”, ha sottolineato il ministro.
A questo proposito, ha deplorato il fallimento della seconda e terza fase di questo accordo a causa della politica di carestia e dell’interruzione degli aiuti umanitari, che ha creato una situazione drammatica a Gaza, che oggi rappresenta una sfida importante per la coscienza umana e il diritto internazionale”.
Il ministro ha anche ricordato che il Sovrano insiste sulla necessità di aprire un orizzonte permanente di pace nella regione, attraverso la soluzione dei due Stati e la creazione di uno Stato palestinese sui confini del giugno 1967, con capitale Al-Quds Est.
Negli ultimi diciotto mesi sono stati caratterizzati da un gran numero di vittime innocenti, tra cui bambini e donne, oltre che da case distrutte e popolazioni affamate a Gaza, ha osservato Bourita e che l’accordo di cessate il fuoco aveva dato speranza prima che il governo israeliano rinnegasse i propri impegni violando l’accordo attraverso gli ultimi attacchi.