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Foggia, quando il mito incontra la mafia: una rilettura moderna di Fedra

Un debutto che affronta il tema della legalità attraverso la rilettura di un classico: “Fedra dove si ride e si muore”, la nuova produzione della Piccola Compagnia Impertinente, andrà in scena il 25 marzo alle ore 21.00 al Teatro Umberto Giordano di Foggia.

L’appuntamento rientra nell’ambito della rassegna di teatro civile “Riprendiamoci la scena”, ideata e organizzata dal Presidio Libera di Foggia “N. Ciuffreda e F. Marcone” e dall’Associazione Nazionale Magistrati – sottosezione di Foggia, e dall’amministrazione comunale di Foggia–assessorato alla Cultura e assessorato alla Legalità-, con il sostegno di Puglia Culture e Fondazione dei Monti Uniti di Foggia.

Lo spettacolo, scritto da Enrico Cibelli e diretto da Pierluigi Bevilacqua, reinterpreta la Fedra di Seneca, ambientandola in una famiglia criminale contemporanea del Sud Italia. Una tragicommedia in prosa e versi che esplora le dinamiche familiari, le faide, le superstizioni, le regole e le passioni proibite, in un contesto in cui la vendetta è una questione di radici e il destino si scrive con il sangue.
Sul palco, un cast di attori affiatati: Pierluigi Bevilacqua, Tonia Casalucci, Asia Correra, Mario Mignogna, Celeste Morese e Arturo Severo, accompagnati dalle musiche originali di Marco Maruotti. Gli elementi scenici sono a cura di Luigi Gentile e Raffaele Difino, mentre le luci di Francesca Camplese.

“Fedra è una nuova produzione della Piccola Compagnia Impertinente – spiega il regista Pierluigi Bevilacqua – in cui abbiamo scelto di rivisitare un classico, un progetto che nacque come idea nel 2019/2020. All’epoca il compianto professor Giovanni Cipriani, grande latinista, fu colpito dalla nostra idea di ambientare Fedra all’interno di una famiglia criminale. L’idea, però, dovette attendere a causa della pandemia di Covid-19 e, successivamente, della scomparsa del professor Cipriani, a cui lo spettacolo è dedicato, poiché in parte si basa anche sulla sua traduzione”.

“Fedra dove si ride e si muore” è uno spettacolo che promette di far riflettere sul tema della legalità, attraverso una storia avvincente e ricca di sfumature, in cui la tragedia si mescola alla commedia e il destino si compie tra risate e lacrime.
La scelta di traslare un classico nell’ambito delle logiche della famiglia criminale, in particolare della mafia garganica, si è rivelata un’operazione complessa ma stimolante.
“In un contesto di criminalità organizzata, dove i valori familiari sono sacri, l’amore proibito di Fedra per Ippolito diventa un fattore dirompente, capace di far saltare in aria l’intero sistema. Esistono anche esempi di cronaca locale in cui le scelte fatte per amore hanno portato a spaccare la famiglia del boss”, sottolinea Bevilacqua.

Lo spettacolo sarà replicato anche in matinée per le scuole il 26 marzo alle 10.00 sempre al Teatro Umberto Giordano di Foggia. I biglietti sono in vendita su Vivaticket.com.

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