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Catanzaro, Italia Nostra decide chi può parlare? No grazie: sul decoro della fontana davanti alla Questura, l’Organizzazione Sindacale della Polizia di Stato non chiede il permesso a nessuno

La Segreteria Provinciale della FSP Polizia di Stato di Catanzaro, Organizzazione Sindacale del personale della Polizia di Stato, intende intervenire in merito alle dichiarazioni rilasciate dalla dottoressa Elena Bova, presidente della sezione catanzarese di Italia Nostra, a seguito del ripristino della fontana situata antistante l’ingresso principale della Questura di Catanzaro.

“Siamo perfettamente a conoscenza delle attività che rientrano nelle finalità istituzionali dell’associazione Italia Nostra” – afferma la Segreteria FSP Polizia di Stato – “dalla tutela dei beni culturali ai centri storici, dalla salvaguardia ambientale alla valorizzazione del patrimonio marino, agricolo e museale. Tuttavia, non comprendiamo le ragioni che hanno indotto la dottoressa Bova ad esprimersi con così marcata criticità su un intervento che ha riguardato un’area da anni in stato di abbandono, proprio dinanzi alla sede della Questura, luogo di lavoro quotidiano per centinaia di Operatori della Polizia di Stato e punto di riferimento per i cittadini.”

“Riteniamo del tutto fuori luogo” – prosegue la Segreteria – “che un intervento finalizzato a restituire decoro e dignità a un’area pubblica, da tempo ricettacolo di incuria e degrado, venga definito ‘non opportuno’. Ancor più inaccettabile ci appare l’atteggiamento della dottoressa Bova, la quale sembra voler stabilire arbitrariamente chi abbia titolo per esprimersi nel dibattito pubblico, quasi rivestisse un ruolo di giudice morale. Questa Organizzazione Sindacale non ha bisogno di autorizzazioni per intervenire, ogniqualvolta vengano trattati temi che riguardano strutture operative della Polizia di Stato e la qualità dell’ambiente lavorativo dei suoi Appartenenti.”

“Appare evidente come la posizione espressa dalla dottoressa Bova” – continua la FSP Polizia di Stato – “sia influenzata da dinamiche estranee alla questione in oggetto, probabilmente connesse a pregressi dissidi politici o amministrativi con l’ente comunale. Dinamiche alle quali questa Organizzazione Sindacale non intende in alcun modo prendere parte, ritenendole non consone al profilo istituzionale e alla serietà del nostro operato.”

“Ci preme sottolineare, inoltre,” – prosegue l’Organizzazione Sindacale – “il totale disinteresse dimostrato nel corso degli anni dalla stessa Italia Nostra rispetto allo stato di degrado in cui versava la fontana oggetto di intervento: un’area trascurata, piena di rifiuti, vegetazione infestante e animali, proprio all’ingresso della nostra sede operativa. Silenzio che stride fortemente con l’attenzione odierna, giunta soltanto a seguito del nostro intervento.”

“Non meno grave” – aggiunge la Segreteria – “è l’assenza di attenzione verso altri luoghi simbolici della città, come corso Mazzini o il piazzale antistante il Centro Polifunzionale della Polizia di Stato, in località Cavita, intitolato ai ‘Coniugi Aversa’, vittime della criminalità organizzata, su proposta della nostra Organizzazione Sindacale. Luoghi che meriterebbero pari dignità e cura da parte di chi si propone come difensore del patrimonio pubblico.”

“Rivolgiamo pertanto un invito alla dottoressa Bova a concentrare la propria azione associativa nell’ambito delle finalità statutarie di Italia Nostra, evitando di coinvolgere impropriamente strutture dello Stato in polemiche di carattere politico o personale. E soprattutto – concludono i dirigenti sindacali della FSP Polizia – chiediamo rispetto: rispetto per il lavoro, per l’impegno quotidiano delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, e per i luoghi che rappresentano, al di là dell’aspetto materiale, simboli tangibili del servizio e del sacrificio istituzionale.”

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